Acimac - Ucima: la burocrazia non blocchi la ripresa industriale
I Presidenti di Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per la Ceramica), Pietro Cassani, e di Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il confezionamento e l’imballaggio), Giuseppe Lesce, si uniscono agli appelli del Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, e del Vice Presidente alle politiche regionali, Gaetano Maccafferri, affinché le istituzioni accelerino le procedure di verifica che consentano una rapida ripresa delle attività nei tanti stabilimenti industriali ubicati nelle zone colpite dai terremoti, ma non danneggiati dal sisma e accolgono con favore l'ordinanza della Protezione Civile che consente al titolare dell'azienda, in quanto responsabile della sicurezza, di acquisire l'agibilità attraverso un professionista autorizzato.
“Pur essendo stati interessati solo marginalmente dal sisma, i nostri due settori hanno nella bassa modenese un'importante rete di subfornitori e officine specializzate che realizzano componenti o parti fondamentali per la produzione delle nostre macchine automatiche” - dichiarano Cassani e Lesce. “L’interruzione prolungata delle loro attività potrebbe pertanto compromettere importanti commesse per molte delle nostre aziende”.
“Per questo, per sopperire a questa emergenza ed evitare interruzioni di fornitura, alcune delle nostre aziende associate si sono offerte di completare forniture e lavorazioni interrotte a causa del terremoto”. “Crediamo - dichiarano il Presidente di Acimac e quello di Ucima - sia un piccolo ma valido aiuto per quanti si trovano in situazioni di emergenza e che testimonia, peraltro, la solidarietà tra gli imprenditori dei nostri due settori”.
Cassani e Lesce invitano inoltre il Governo a varare al più presto ogni provvedimento atto ad agevolare la ripresa immediata delle attività e ad avviare prontamente misure che compensino le perdite di queste settimane come, ad sempio, il rinvio delle scadenze fiscali, crediti d’imposta, ammortizzatori sociali, contributi a fondo perduto per la ricostruzione e per l’indennizzo delle imprese. Essenziale sarà anche il ruolo degli Istitutiti di Credito, che non devono interrompere le erogazioni per evitare la paralisi.
Tali misure – concludono i due Presidenti – dovrebbero inoltre essere estese anche alle altre imprese delle filiere industriali colpite dal terremoto investite indirettamente dal sisma e che subiranno, speriamo solo nelle prossime settimane, ritardi nelle forniture e conseguentemente danni e ritardi nella consegna dei propri prodotti alla clientela.
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