Lamberti (ACIMAC): "Bisogna riaprire le fabbriche al più presto"
Forte presa di posizione di Acimac in merito al prolungato lockdown del settore ceramico. L’appello del vicepresidente Paolo Lamberti al Governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini affinché si arrivi alla riapertura di tutte le attività già il 20 aprile: “Una chiusura prolungata avrà un effetto disastroso sulle nostre imprese. La politica ci deve dare fiducia!”
È un appello accorato quello lanciato da Paolo Lamberti, vicepresidente dell’Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine per Ceramica, attraverso una lettera inviata oggi, 15 aprile, al Governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
Secondo Lamberti, il lockdown del settore ceramico prolungato fino al 3 maggio avrebbe un effetto disastroso sulle imprese e sulle persone che ci lavorano. Occorre quindi agire adesso, con scelte politiche forti, affinché si possano riaprire tutte le attività produttive, e non solo le manutenzioni, già dal prossimo 20 aprile.
Riportiamo di seguito il testo della lettera.
“Caro Presidente Bonaccini,
Proprio in questi giorni, proprio oggi, stiamo entrando in quella fase dell’emergenza sanitaria che impone alla politica di prendere decisioni sul nostro futuro con tempi che devono essere più che mai rapidi ed efficaci.
Il settore delle imprese costruttrici di Macchine per Ceramica, rappresentato da ACIMAC, è senza dubbio una tipica eccellenza italiana, che, con i suoi 7.000 impiegati diretti e un indotto di altri 14.000 lavoratori nella Sub Fornitura, esporta circa l’80% del proprio fatturato complessivo. Rappresentiamo inoltre, assieme ai nostri clienti di Confindustria Ceramica, un sistema territoriale che compone, nel suo insieme, il sistema del Comprensorio Ceramico Italiano. Ma questo a lei è già ben noto.
È nostro dovere, come imprenditori e come Italiani, urlare alla politica l’effetto disastroso che una chiusura prolungata avrà sulle nostre imprese e sulle vite delle persone che ci lavorano.
I nostri clienti esteri, che hanno le fabbriche aperte, non possono più aspettare, hanno già annullato molti ordini passandoli a nostri concorrenti, il mondo non ci aspetta. Siamo imprenditori, da sempre abbiamo a nostro carico le responsabilità delle nostre maestranze e certamente siamo pronti a mettere in atto tutte le sicurezze sanitarie che l’emergenza ci impone, ma bisogna aprire le fabbriche, bisogna farlo al più presto, la politica ci deve dare fiducia!
Ma riaprire le fabbriche non basterà a salvarci, servono azioni e decisioni concrete anche sul comparto bancario e sugli indispensabili finanziamenti enunciati dal governo: stamattina mi ha impressionato parlare con una funzionaria di una nota Banca del nostro territorio che mi ha spiegato che, se non cambiano le regole e le burocrazie, sarà materialmente impossibile aiutare le imprese. Oltre a questo, le tensioni legate agli innumerevoli insoluti e le incertezze del futuro stanno producendo vere e proprie tragedie su imprese e persone.
Presidente Bonaccini, abbiamo bisogno di scelte politiche forti, ogni giorno che passa è un vero e proprio disastro per il nostro tessuto sociale, il tempo è la variabile che sta determinando il nostro futuro, bisogna agire adesso, le chiediamo di poter aprire tutte le nostre attività, e non solo le manutenzioni, per il 20 Aprile, è una questione di sopravvivenza”.
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