Giovanni Savorani (Confindustria Ceramica): "Ottimista sulle potenzialità del Made in Italy negli USA"
Alla vigilia dell’appuntamento con Coverings 2019 (a Orlando dal 9 al 12 aprile), abbiamo chiesto ad alcuni tra i principali protagonisti dell’industria ceramica statunitense di commentare l’andamento e le prospettive del mercato locale.
Giovanni Savorani, Chairman of Confindustria Ceramica
“ Sono abbastanza ottimista sulle prospettive della ceramica italiana negli Stati Uniti se considero il mercato nel suo complesso, inteso come somma di export e della produzione in loco delle fabbriche italiane aperte negli ultimi anni. Il settore edilizio oltreoceano non è particolarmente brillante, ma la ceramica copre solo il 14% dei consumi di pavimenti in USA: solo a titolo di esempio, se i nostri materiali conquistassero anche solo 1 punto percentuale a scapito degli altri, le vendite si incrementerebbero di circa 20 milioni di mq.
Le politiche americane relative al commercio internazionale, che prevedono dazi più severi sulle importazioni di ceramiche cinesi, non sposterebbero i volumi delle importazioni, perché partiamo da prezzi al mq talmente distanti (attorno ai 7,5 euro la ceramica cinese, oltre i 17 euro quella italiana) che anche un 25% in più di dazio sul prodotto cinese non aprirebbe certo spazi per il nostro alto di gamma. Situazione diversa invece per le produzioni realizzate negli Stati Uniti e per i competitor esteri che vendono a prezzi più bassi. La vera arma per aumentare la quota del made in Italy è comunicare di più e meglio ai consumatori americani la qualità e il valore del prodotto ceramico, che in termini di sostenibilità e prestazioni non ha concorrenti. A questo riguardo, dopo l’ottima partenza in Europa, in occasione di Coverings 2019 Confindustria Ceramica, assieme ad altri, lancerà anche sul mercato statunitense la campagna social e web “I valori della ceramica”. „
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