Il settore macchine per ceramica rallenta la caduta

Primi segnali di ripresa nel 2021. Preoccupa l’incremento dei prezzi di materie prime, componentistica e dei noli marittimi.

Trend in leggero miglioramento per i costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica.

Se il preconsuntivo 2020 si era chiuso in pesante flessione sul 2019 (ricavi totali a -18%, con un -36,6% di vendite sul mercato italiano e un -13% di export), il centro studi Mecs-Acimac rivela che le imprese del campione monitorate stanno gradualmente risalendo la china.

Un rallentamento della caduta si era peraltro registrato nel IV trimestre dell’anno scorso, sebbene ancora in terreno negativo (-10,6% sul IV trimestre 2019, ma in miglioramento rispetto al -11,3% del III trimestre), grazie al recupero sull’export, risalito a -3,4% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente. 

Sono però le previsioni relative ai primi tre mesi del 2021 a indurre maggiore ottimismo, anche alla luce del fatto che l’industria ceramica globale sta mostrando evidenti segni di ripresa, con una produzione tornata a pieno ritmo in molti Paesi, tra cui Italia, Brasile, India, Spagna e Turchia.

In questo scenario, quindi, non sorprende che il 90% delle aziende intervistate da MECS-Acimac preveda un andamento caratterizzato da stabilità o aumento delle vendite sul mercato interno, mentre vi è più cautela sul fronte delle esportazioni, che cresceranno solo per un’impresa su dieci e rimarranno stabili per il 40% delle aziende.

“Già nei dati consuntivi di fine 2020 – conferma Paolo Mongardi, presidente di Acimac - emergeva che la fine dell’emergenza Covid potrebbe coincidere con la fisiologica ripresa del settore macchine per ceramica, dopo due anni di investimenti modesti da parte dei clienti. Sebbene la prudenza sia d’obbligo, per quanto riguarda l’andamento 2021 quello che era un auspicio in questo primo trimestre ha visto i primi segnali di conferma”.

Vi sono tuttavia altri fattori che preoccupano gli imprenditori del settore macchine per ceramica in questi primi mesi dell’anno. Tra questi, i significativi aumenti dei prezzi della componentistica e delle materie prime, in particolare il cobalto, così come i ritardi negli approvvigionamenti. In forte aumento anche i noli marittimi per il trasporto containerizzato sulla rotta Asia-Europa, a causa della scarsa disponibilità di container e soprattutto dell’insufficiente capacità di stiva a disposizione delle compagnie di navigazione, che si sommano alla distorsione delle dinamiche domanda-offerta di beni causata dalla pandemia.

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