L'industria italiana delle piastrelle chiude il 2015 con un fatturato in crescita a 5,1 mld di euro
L’industria italiana delle piastrelle di ceramica archivia un 2015 positivo, con un fatturato pari a 5,1 miliardi di Euro, in crescita del 4,1% rispetto all’anno precedente.
Merito ancora una volta delle esportazioni, cresciute del 5,1% per un valore di 4,3 miliardi di Euro, pari all’84,4% del fatturato totale. Rimane invece stabile il mercato domestico, dove le vendite si sono fermate a 799 milioni di Euro (-0,6%).
I dati presentati da Confindustria Ceramica in occasione dell’Assemblea Annuale mostrano un aumento anche per quanto riguarda la produzione nazionale di piastrelle, che ha sfiorato i 395 milioni mq (+3,4%) e che è stata realizzata da 150 aziende.
In volume, le vendite complessive hanno raggiunto i 397 milioni mq (+0,6%), di cui 80,3 milioni mq sul mercato interno (stabili rispetto agli 80,8 del 2014) e 316,6 milioni mq collocati sui mercati esteri (+0,9%).
L’analisi dell’andamento sui vari mercati di destinazione mostra la tenuta delle esportazioni in Europa Occidentale (+1,9%) principale mercato estero della piastrella Made in Italy, dove già nel 2014 le vendite erano cresciute del 5,3% dopo due anni di contrazione. Buone le performance anche nel Far East (+14,3 %) e nell’Area Nafta (+5,9%), nei Paesi del Golfo e nei Balcani (entrambe a +5%). In contrazione, invece, le vendite in Europa Centro Orientale (-17,3%), Nord Africa e Medio Oriente (-8,6) e America Latina (-4,8%).
Altro dato di rilievo emerso dall’indagine statistica sul comparto riguarda gli investimenti: nel 2015 le aziende del settore hanno investito 351,3 milioni di Euro (+22,7% sul 2014 che già aveva registrato un +27% sull’anno precedente), ossia il 6,9% del fatturato annuale, mettendo a segno un nuovo primato dal 2000.
L’internazionalizzazione produttiva
Ai risultati ottenuti dalle aziende ceramiche con sede in Italia si sommano quelli delle 16 società di diritto estero controllate da 9 gruppi italiani. Nel 2015 gli impianti produttivi all’estero, ubicati prevalentemente negli Stati Uniti e in Europa, hanno prodotto 82,3 milioni mq (+6,6%), realizzando un fatturato totale di 792,2 milioni di Euro (+9,8%), di cui il 58,4% da attività in Europa e per la restante parte da vendite in Nord America.
Il 78,7%% del fatturato totale generato dalle società estere deriva da vendite nel medesimo mercato sede dello stabilimento.
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