Stati Uniti: in flessione l’edilizia residenziale
Nel 2023 l’edilizia residenziale USA è calata per il secondo anno consecutivo. Il numero di nuove unità abitative è sceso a 1,41 milioni di unità, in flessione del 9% sul 2022. Previsioni negative anche per il 2024.
Nel 2023 l’edilizia residenziale statunitense ha registrato una nuova flessione, penalizzato dagli alti tassi ipotecari, dall'inflazione e dalla carenza di manodopera.
Nel segmento dell’edilizia residenziale il numero di cantieri per la costruzione di nuove unità abitative è calato per due anni consecutivi, la prima volta che questo accade dal 2009, durante la Grande Recessione. Il numero di nuove case avviate nel 2023 è sceso a 1,41 milioni (-9% rispetto al 2022).
Secondo i dati dell'U.S. Census Bureau, il calo ha interessato sia il segmento delle abitazioni monofamiliari (944.500 unità, -6% sul 2022), pari al 66,8% del totale di nuovi cantieri residenziali; sia quello delle unità plurifamiliari che ha perso il 14,4% scendendo a 468.600 unità.
Secondo le previsioni della National Association of Home Builders (NAHB), nel 2024 i nuovi cantieri residenziali caleranno ancora del 3,4% a 1,37 milioni di unità: il segmento delle case monofamiliari dovrebbe recuperare il 4,7% mentre quello delle abitazioni plurifamiliari segnerà una nuova flessione del 19,7% sul 2023.
Nel 2023, le vendite di case unifamiliari esistenti sono state pari a 3,66 milioni di unità, in calo del 18,3% rispetto all'anno precedente, nonché il volume più basso dal 1995. Ad ostacolare le vendite sono stati sia gli alti tassi ipotecari sia l’incremento del prezzo medio degli immobili che ha raggiunto il nuovo massimo storico di 394.600 dollari.
Come si diceva, i tassi ipotecari sono aumentati in modo significativo nel 2023, attestandosi a una media annua del 6,81% (trentennali a tasso fisso), ossia il tasso annuale più alto dal 2001 (fonte Freddie Mac).
Per quanto riguarda invece le vendite di nuove case, queste sono cresciute per la prima volta in tre anni (+4,2% rispetto al 2022), sebbene risultino ancora inferiori del 47,9% rispetto al record di 1,28 milioni di unità vendute nel 2005, prima della Grande Recessione (fonte: U.S. Census Bureau).
Il numero dei pignoramenti, un indicatore inverso dello stato di salute del settore residenziale, è cresciuto del 10,1% rispetto al 2022, passando da 324mila a 357mila unità (lo 0,26% del totale delle unità abitative statunitensi); sebbene si tratti del secondo incremento annuale consecutivo, la cifra rimane tra le più basse mai registrate, inferiore dell’87,6% rispetto al picco di 2,9 milioni di unità del 2010 (fonte: ATTOM Data Solutions).
Una nota positiva riguarda il volume totale degli investimenti in costruzioni (residenziale e non residenziale pubblico e privato) che hanno continuato a crescere nel 2023 toccando il massimo storico di 1,98 trilioni di dollari (+7% sul 2022).
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