Tecnologia ceramica italiana in recupero dell'8,6%
Segna una importante inversione di tendenza il settore dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica e laterizio che, dopo il crollo registrato nel 2009, chiude il 2010 con un +8,6%.
Il dato proviene dai dati raccolti nella 19° Indagine Statistica Nazionale realizzata da Acimac, da cui si evince che il settore ha realizzato, nei dodici mesi dello scorso anno, un fatturato di 1.394 milioni di euro; segno di una ripresa reale degli ordinativi tuttavia insufficiente a colmare il crollo registrato nel 2009, quando il calo del giro d’affari si attestò a -30,7%.
A trainare la ripresa, le esportazioni, che rappresentano il 76,6% del giro d’affari e confermano la leadership mondiale delle tecnologie italiane generando un fatturato pari a 1.067,1 milioni di euro. Rimane ancora faticosa la risalita del mercato italiano. Il fatturato domestico nel 2010 ha infatti registrato un ulteriore ridimensionamento del -2,8%, assestandosi a 326,8 milioni di Euro, pari al 23,% del fatturato totale.
Pietro Cassani, presidente di Acimac, commenta così l’anno passato e, seppur prudenzialmente, azzarda qualche previsione sul 2011: “Nel corso dei dodici mesi del 2010 abbiamo assistito ad un timido riavvio degli investimenti nella maggior parte dei Paesi del mondo, compresa l’Italia. Ciò ci porta a essere fiduciosi sull’andamento dell’anno in corso, da cui ci attendiamo un ulteriore recupero di 10-15 punti percentuali sul fatturato raggiunto a fine 2010. Il sistema industriale italiano ha bisogno di essere sostenuto con adeguate politiche fiscali ed essere supportato nell'innovazione".
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