Vento di bonaccia anche nel 2008 per l'industria italiana

Un altro anno difficile attende le aziende ceramiche italiane. Secondo le previsioni annunciate ieri dal presidente di Confindustria Ceramica, Alfonso Panzani, il difficile quadro congiunturale internazionale proseguirà anche nel 2008. Il settore italiano si augura pertanto di confermare i risultati ottenuti lo scorso anno, pur non escludendo un ulteriore ridimensionamento.
Permangono infatti troppi elementi di preoccupazione.
Primo fra tutti il costo dell'energia che continua a salire vanificando parzialmente gli sforzi fatti dal consorzio di acquisto Gas Intensive e dall'eliminazione dell'accisa sul metano. A questo proposito Confindustria Ceramica si augura la definizione in tempi brevi di una politica energetica nazionale che assicuri linee guida chiare per i prossimi anni e riduca la dipendenza dell'Italia dall'estero.
Da parte loro le aziende italiane stanno compiendo sforzi importanti nel dotarsi di tecnologie produttive capaci di migliorare l'efficienza energetica degli impianti e la tutela ambientale.
Previsti in crescita anche i costi delle materie prime e dei tassi di interesse bancari che determineranno un peggioramento della situazione creditizia delle aziende che ne fanno uso.

A fornire ulteriori elementi di cautela, il proseguimento della crisi negli Stati Uniti e la riflessione attesa in alcuni mercati come l'Italia e la Gran Bretagna. Segnali positivi dovrebbero invece arrivare dall'Est Europa, dai mercati del Far East e del Medio Oriente, sempre più attenti alla qualità e al design del made in Italy.

Nonostante queste previsioni un velato ottimismo aleggia nell'aria. Le aziende italiane restano un passo avanti rispetto ai loro competitors esteri in tutti i principali mercati e lavorano per presidiare in maniera sempre migliore i vari paesi sia attraverso la crescita dell'internazionalizzazione produttiva sia attraverso poli logistici proprietari o realizzati da società terze come ad esempio Cargo Clay.