Mohawk Industries, la divisione ceramica regge l’urto

La BU Global Ceramics di Mohawk ha chiuso il 2023 con ricavi a 4,3 miliardi di dollari (-0,17% su un 2022 cresciuto del 10%).

Jeffrey S. Lorberbaum

Se il 2022 si era chiuso mostrando i primi segni di rallentamento (+4,8% i ricavi quell’anno, contro il +17,3% del 2021), Mohawk Industries non ha potuto evitare la flessione del 2023, del tutto prevedibile considerata la pesante crisi della domanda che ha caratterizzato l’anno scorso quasi tutti i mercati mondiali. Per il colosso del flooring, nonché leader mondiale nel settore delle piastrelle ceramiche, si tratta della seconda contrazione dal 2011 ad oggi (la prima fu nel 2020, anno della pandemia), mentre l’unico altro periodo negativo degli ultimi 30 anni risale alla crisi dei subprime tra il 2007 e il 2010.

Nell’annunciare i risultati finanziari del 2023, il Presidente e CEO di Mohawk Industries Jeff Lorberbaum ha evidenziato come l’inevitabile calo dei ricavi sia stato comunque inferiore alle previsioni, grazie ad un quarto trimestre migliore delle aspettative (-1,4% sul quarto trimestre 2022), nonché agli effetti positivi derivanti dal contenimento dei costi, dalla maggiore produttività e dal progressivo calo dei prezzi energetici e delle materie prime.

Nei dodici mesi del 2023, le vendite nette si sono attestate a 11,1 miliardi di dollari, in flessione del 5,1% rispetto agli 11,7 miliardi del 2022 e di poco inferiori ai livelli 2021. In contrazione anche l’utile netto rettificato, pari a 587 milioni di dollari contro gli 823 milioni dell’anno precedente.

La divisione Global Ceramic mantiene i livelli 2022

Nel quarto trimestre, la divisione Global Ceramic ha ripreso vigore registrando un incremento delle vendite dello 0,6% rispetto allo stesso trimestre 2022, contribuendo così a mitigare le perdite dell’esercizio 2023. I ricavi complessivi dell’anno sono infatti rimasti pressoché stabili a 4,3 miliardi dollari (-0,17% su un 2022 che era cresciuto del 10%), pari al 39% dei ricavi consolidati di Mohawk Industries. Il margine operativo della divisione si è assestato al 4,2% (al 7% il margine operativo rettificato).

Varie le azioni messe in atto ai fini del contenimento dei costi: oltre ad aumentare la produttività, ridurre le spese generali ed implementare formulazioni alternative, la produzione è stata riallineata sull’effettiva domanda, mentre si è fatto ampio ricorso alle scorte di magazzino, sensibilmente ridotte nel corso dell’anno.

Il 2023 è stato anche l’anno dell’integrazione di Vitromex in Messico ed Elizabeth in Brasile. Entrambi i Paesi sono stati fortemente penalizzati, l’anno scorso, dal rallentamento economico e dell’aumento dei tassi di interesse che hanno contratto la domanda di ceramica e, quindi, i risultati del gruppo nonostante l’impegno per valorizzare le strategie operative, commerciali e di marketing.

Sul mercato statunitense, Lorberbaum ha segnalato l’espansione della distribuzione attraverso i centri di assistenza locali e l’inserimento di nuove collezioni ceramiche “Italian style” per migliorare il mix di prodotto offerto ai consumatori. In Italia, invece, il gruppo sta ottimizzando la recente espansione di lastre in gres porcellanato per soddisfare la crescente domanda sia nel canale residenziale che in quello commerciale.

Più accentuata la contrazione delle altre due divisioni del gruppo: nel 2023 i ricavi della b.u. Flooring North America sono risultati in flessione del 9% a 3,8 miliardi di dollari; quelli della b.u. Flooring Rest of the World si sono contratti del 6,7% a 3 miliardi di dollari.

Più fiducia per il 2024

Secondo Lorberbaum, il settore ha raggiunto il suo minimo e da qui può solo risalire.

“Ci aspettiamo che le performance del primo trimestre 2024 siano già più allineate ai livelli storici di lungo periodo”,

ha dichiarato il CEO, aggiungendo che i risultati del gruppo dovrebbero migliorare nel secondo semestre dell’anno, grazie, da un lato, a più favorevoli condizioni di mercato, e, dall’altro, agli effetti delle azioni intraprese nell’ultimo anno e mezzo per ottimizzare la struttura dei costi e integrare le recenti acquisizioni.

Positive le previsioni sul calo dei tassi di interesse che darà nuovo impulso alla vendita e ristrutturazione nel segmento residenziale, oltre ai progetti commerciali.

“Le potenzialità di recupero del settore del flooring dipenderanno dall’andamento dell’inflazione, dalla fiducia dei consumatori e dalla forza del settore immobiliare”, ha commentato Lorberbaum. “È plausibile ritenere che il recupero dei mercati negli Stati Uniti e in America Latina possa avvenire prima che in Europa, che potrebbe invece subire ritardi a causa delle attuali pressioni geopolitiche. Va ricordato che dopo le passate recessioni immobiliari, il nostro settore si è ripreso con un aumento delle vendite e margini in espansione per diversi anni. L’offerta di abitazioni – ha aggiunto il CEO - rimane scarsa in tutte le aree geografiche in cui operiamo e saranno necessari maggiori investimenti di ristrutturazione per riqualificare un patrimonio immobiliare che invecchia”.

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