Nuovi record per Mohawk Industries

Dopo aver chiuso il 2016 con ricavi in crescita dell’11% sull’anno precedente, a 9 miliardi di dollari, Mohawk Industries ha messo a segno un nuovo progresso nel primo trimestre 2017, con un incremento dei ricavi netti del 2% (sul primo trimestre 2016) a 2,22 miliardi di dollari.

Stessa percentuale di crescita per il segmento Global Ceramic, dove il gruppo di Calhoun, Georgia, opera con i marchi American Olean, Dal-Tile, KAI, Kerama Marazzi, Marazzi e Ragno (con stabilimenti in Usa, Messico, Italia, Spagna, Russia e Bulgaria), e dove si conferma saldamente al vertice tra i produttori mondiali di piastrelle ceramiche.

Già commentando i risultati dell'anno scorso, il presidente e Ceo Jeffrey S. Lorberbaum aveva confermato il superamento delle attese: utile operativo a 1,3 miliardi (+24%), pari al 14,3% del fatturato; utile netto passato da 615 a 930 milioni di dollari (+51,2%) ed EBITDA salito a 1,7 miliardi di dollari. “Dalle acquisizioni agli investimenti in beni capitali, le decisioni strategiche prese negli ultimi anni hanno creato le fondamenta per una crescita di lungo termine da cui stiamo ora raccogliendo i benefici”, aveva sottolineato Lorberbaum.

Tra il 2013 e il 2015, infatti, Mohawk ha finanziato la sua imponente strategia di crescita mettendo sul piatto 4,8 miliardi di dollari, di cui 3,4 miliardi per l’acquisizione di nove aziende e 1,4 miliardi di dollari per investimenti interni in beni capitali, “cifra che nel 2016 è stata portata a circa 672 milioni di dollari, e che stimiamo in ulteriore crescita nel 2017 a circa 750 milioni”.

  • Il segmento Global Ceramic

Nel 2016 il segmento Global Ceramic ha portato al 36% la sua incidenza sui ricavi consolidati di Mohawk Industries. Le vendite sono salite dai 3.012,9 milioni di dollari del 2015 a 3.174,7 milioni (+5,4%). L’utile operativo è stato pari a 478,4 milioni di dollari (pari al 15,1% dei ricavi netti), in crescita del 15,5% sui 414,2 milioni del 2015 quando l’incidenza sui ricavi si era attestata al 13,7%. Il significativo incremento dell’Ebit è da attribuire principalmente ai risparmi derivanti dagli investimenti e alle maggiori vendite, che hanno controbilanciato i maggiori costi di sviluppo nuovi prodotti, personale e materiali.

Diverse le operazioni che hanno contraddistinto il 2016 per supportare l’aumento delle vendite registrato in tutti i mercati.

Tra queste, l’apertura del nuovo stabilimento greenfield in Tennessee, divenuto pienamente operativo prima del previsto e grazie al quale si è ampliata l’offerta di grandi formati.

In Messico è iniziata l’espansione dello stabilimento di Salamanca che dovrebbe entrare in produzione entro quest’anno raddoppiando quasi la capacità produttiva.

In Russia, oltre all’avviamento della nuova linea Continua+ per grandi lastre, diversi investimenti nei negozi di proprietà e in franchising hanno rafforzato la presenza di Kerama Marazzi nei canali distributivi consentendo risultati di vendita in controtendenza rispetto all’andamento negativo del mercato locale. Qui, fra l’altro, è previsto un nuovo investimento quest’anno per aumentare la capacità produttiva.

Infine, l’ammodernamento degli stabilimenti italiani del gruppo Marazzi, con un nuovo piano da 30 milioni di euro (annunciato lo scorso settembre) per dotare lo stabilimento di Sassuolo di tecnologie all’avanguardia per efficienza e consumi e per aumentare la capacità produttiva di gres porcellanato a 10 milioni di metri quadrati. L’intervento dovrebbe concludersi quest’estate.

E non è tutto, visto che la prima operazione del 2017 è stata l’acquisizione, a gennaio (il closing definitivo il 4 aprile dopo il via libera delle autorità Antitrus), di Emilceramica, storica azienda di Fiorano Modenese che porta in dote due stabilimenti e un fatturato di oltre 150 milioni di euro (dato 2015) realizzato coi marchi Emilceramica, Viva, Provenza ed Ergon, per il 90% all’estero.

Tra le priorità del gruppo rimane l’espansione dell’attività nel segmento ceramico, dove, alle operazioni citate, si è aggiunta, in aprile, anche l’acquisizione di un’azienda produttrice di piastrelle in Polonia (Polcolorit). Altri incrementi produttivi sono già previsti nel segmento dei top da bagno e cucina, sia in Europa che negli Stati Uniti.

  • Leggi l'articolo completo pubblicato su Ceramic World Review 121/2017

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