Marazzi, un primato italiano legato all'innovazione tecnologica

Il 2017 è stato un anno intenso per Marazzi Group, impegnato con l’acquisizione di Emilceramica, l’apertura degli showroom di Londra e Parigi e il rinnovamento dello stabilimento di Sassuolo, sottoposto, subito dopo gli altri due siti italiani di Finale Emilia e Fiorano, ad ingenti investimenti in innovazione tecnologica.

"A Sassuolo i lavori sono ormai in fase di completamento e lo stabilimento dovrebbe essere a regime a inizio 2018", confermava l’Ing. Mauro Vandini, CEO di Marazzi Group, lo scorso novembre. "Tutti gli impianti sono stati realizzati utilizzando tecnologie italiane di ultima generazione e, come sempre, abbiamo cercato di fermare il meno possibile la produzione procedendo nei lavori  per passi. Certamente questo non è il metodo più rapido per giungere a conclusione, ma ci ha permesso di continuare a produrre e far fronte alla domanda, visto che il mercato continua a mostrare apprezzamento per i nostri nuovi prodotti, dando così ragione agli investimenti realizzati negli ultimi anni".

In una lunga chiacchierata, Mauro Vandini affronta i temi più attuali: dalle nuove tendenze nella produzione (con le potenzialità espressive del grandissimo formato), alle opportunità di crescita sui mercati internazionali, da cogliere sia attraverso un corretto approccio verso il mondo della progettazione e del design, sia implementando nuovi modelli di collaborazione con la distribuzione specializzata.

Uno sguardo anche ai competitor: "Il distretto italiano è certamente ancora oggi il centro dell'innovazione di prodotto e di processo e per questo abbiamo investito in tutte le nostre fabbriche per migliorare i prodotti e per renderli competitivi e apprezzabili dal mercato" - afferma Vandini. "Le buone idee, i bei prodotti, non sono però sufficienti. E un distretto come quello spagnolo, dove siamo presenti con due stabilimenti, sta diventando sempre più sfidante in termini di capacità competitiva".

• Leggi l’intervista completa pubblicata su Ceramic World Review 124/2017