Anche lo sviluppo prodotti diventa smart
MProject Consulting ha sviluppato RPD (Remote Product Development), un nuovo programma per lo sviluppo, messa a punto e industrializzazione dei nuovi prodotti ceramici, gestibile a distanza. Velocizzazione del processo, standardizzazione del prodotto e garanzia di performance i principali vantaggi.
Per un’industria globalizzata come quella ceramica, le limitazioni a viaggi e trasferte imposte dall’emergenza Covid-19 hanno ostacolato in questi mesi non solo l’attività commerciale ma anche quella produttiva per tutte quelle attività che richiedono la presenza fisica dei propri fornitori in stabilimento. La trasformazione digitale è venuta in aiuto. Montaggi e avviamenti di macchinari e impianti sono già avvenuti con successo da remoto, la manutenzione predittiva di linee già Industry 4.0 ha consentito di organizzare per tempo spedizioni e consegne e con la teleassistenza si è potuto intervenire a distanza per risolvere qualunque problema di produzione.
Per i produttori di piastrelle ceramiche, un altro ambito che rischierebbe di essere penalizzato è anche quello dello sviluppo, messa a punto e industrializzazione dei nuovi prodotti, una fase delicata e strategica nella quale la presenza on site dei propri partner è stata finora imprescindibile.
Un progetto interessante in questo campo è stato sviluppato e lanciato sul mercato da MProject Consulting, società di consulenza fondata da Paolo Saielli negli Emirati Arabi Uniti. Si tratta di un nuovo programma - RPD (Remote Product Development) – che non solo annulla il problema della distanza fisica, ma lo trasforma in un’opportunità per innovare l’approccio alla R&S in ceramica. Obiettivo, una R&S 4.0.
“RPD si rivolge prevalentemente a colorifici e produttori di piastrelle ceramiche, uno strumento nelle mani dei primi e un’opportunità per i secondi”, spiega Saielli. “Strumento, perché ad oggi non esiste ancora un’alternativa valida al tradizionale sviluppo prodotto, eventualmente realizzato in prima battuta dal fornitore di smalti e poi trasferito nelle unità produttive del cliente, con tutte le incognite che possono provocare ritardi e stop produttivi per i ripetuti test”. Tra i possibili utilizzatori di RPD rientrano inoltre le grandi realtà commerciali con partner produttivi fortemente delocalizzati o addirittura oltremare: “In questo caso – aggiunge Saielli - RPD permette una connessione diretta per i nuovi sviluppi riducendo i tempi di messa a punto e limitando i viaggi dei responsabili solo nella fase finale della ricerca, al momento dell’approvazione”.
Nel merito, RPD consiste in una procedura strutturata e standardizzata di sviluppo prodotto in digitale, il cui cuore è un software avanzato; a corredo bastano attrezzature facilmente reperibili in ogni parte del mondo, come uno spettrofotometro, una stampante/plotter da ufficio e un’area a luce standard per la valutazione del colore.
Sebbene le tecnologie per la gestione in remoto del lavoro esistano da tempo, MProject Consulting ha avviato lo sviluppo di RPD dopo lo scoppio della pandemia, quando l’evidenza ha escluso un ritorno rapido alla situazione precedente, che, anzi, “potrebbe anche non tornare del tutto, dato che alcuni cambiamenti imposti dall’emergenza sanitaria potrebbero diventare la normalità di domani”, sostiene Saielli. “Il COVID ha creato un’esigenza facilmente intercettabile dal mio punto di osservazione, in quanto risiedo all’estero e collaboro in varie forme con aziende internazionali da 5 anni; era chiaro che servisse uno strumento per colmare questo vuoto, erano note le diverse tecnologie da combinare per raggiungere lo scopo, serviva solo un partner che considerasse interessante il progetto e che avesse gli strumenti per concretizzare tutto”.
A raccogliere la sfida è stata Elena Pellesi, CEO di Digital Design. Insieme al noto studio di design ceramico italiano e con la collaborazione di Mauro Bagni, esperto in questo campo, MProject Consulting ha avviato la fase sviluppo di RPD, ottimizzato in appena due mesi e già testato in diverse situazioni con risultati assolutamente positivi.
I vantaggi del Product Development a distanza
Grazie alle nuove tecnologie digitali, RPD rappresenta un ulteriore passo avanti verso logiche di Smart Manufacturing. Adottare un programma di Product Development 4.0, gestibile a distanza, produce una serie di vantaggi. Primo fra tutti, la velocizzazione del processo di sviluppo del prodotto, anche in assenza di tecnici sul posto e con la garanzia di performance elevatissime in termini di standardizzazione del prodotto. “Il problema maggiore dello sviluppo a distanza è sempre stato la riproducibilità industriale di un campione di laboratorio, anche se realizzato in un impianto pilota, a causa delle troppe variabili in gioco (tipologia di macchina digitale, inchiostri, condizioni produttive)”, afferma Saielli. “RPD permette di allineare la ricerca delocalizzata alle condizioni di produzione, per cui il problema della ‘riproducibilità industriale’ viene affrontato e gestito a monte. In poche parole, sviluppiamo quello che l’azienda ceramica potrà realmente produrre sulla base di evidenze strumentali”.
Tutto questo si traduce in un risparmio di costi per il produttore di piastrelle, sia per la drastica riduzione dei tempi di stop produttivo per i test, sia perché velocizza la catena di lancio di un nuovo prodotto, a tutto vantaggio del marketing e delle vendite.
RPD può essere facilmente implementato in qualsiasi tipo azienda ceramica, indipendentemente dalle dimensioni e dal livello raggiunto in ambito di tecnologie 4.0. Il programma offre molteplici funzioni interessanti e utilissime per qualsiasi produttore, anche se MProject Consulting si attende un maggiore interesse da parte di aziende operanti al di fuori dei distretti ceramici italiano e spagnolo, come ad esempio in Medio Oriente, in Cina, India e Sud Est Asiatico, in Sud America o nell’Est Europa. “Al contrario, saranno proprio i colorifici italiani e spagnoli a trarre il maggior beneficio dall’impiego di RPD”, aggiunge Saielli.
Oltre allo sviluppo del prodotto dal punto di vista estetico e tecnologico, il servizio offerto da MProject Consulting comprende anche la consulenza industriale e di marketing, la formazione della forza vendite, così come il training degli addetti, anch’esso in remoto su qualunque piattaforma in uso.
C’è da chiedersi se soluzioni di remote product development potranno divenire uno standard anche quando torneremo a viaggiare. “Assolutamente sì – sostiene convinto Saielli - perché toccheremo con mano che il tanto temuto cambiamento può migliorare la nostra vita e il nostro lavoro e ci chiederemo ‘perché tornare indietro?’. Certo, torneremo a viaggiare ma probabilmente con maggiore oculatezza e meno frenesia; oltre al fatto che, almeno per i prossimi 12-18 mesi, vivremo nell’incertezza di possibili restrizioni improvvise o obblighi di quarantena in entrata in un paese”.
MProject Consulting
MProject Consulting è una società di consulenza fondata nel 2019 a Ras-Al-Khaimah (EAU) da Paolo Saielli, professionista con 25 anni di esperienza nel settore ceramico come responsabile dello sviluppo prodotti in alcune importanti aziende italiane e, da ultimo, in RAK Ceramics.
Hai trovato utile questo articolo?
Unisciti alla community di CWW per ricevere ogni 15 giorni le principali novità da tutto il mondo sul settore ceramico