Primus Ceramics avvia con Sacmi il primo essiccatoio a impatto zero
Con 800 kW di potenza installata, la macchina potrà funzionare sfruttando l’energia prodotta dalla copertura fotovoltaica della fabbrica.
La Primus Ceramics di Aveiro ha inaugurato il primo essiccatoio per ceramica alimentato al 100% con elettricità prodotta da fonte rinnovabile. A realizzarlo è stata Sacmi, partner tecnologico dell’azienda portoghese dal 2008, quando installò una linea completa da 4 milioni di piastrelle l’anno. Sacmi è intervenuta sull’essiccatoio esistente, un modello ECP a 5 piani, per consentirne il funzionamento a regime con l’elettricità prodotta dalla copertura fotovoltaica dello stabilimento, completata da Primus nel 2020.
I 4 moduli dell’essiccatoio sono stati equipaggiati con opportune resistenze, per una potenza totale pari a 800 kW, sufficiente per far funzionare la macchina a regime senza utilizzare il combustibile tradizionale. La stessa copertura fotovoltaica è stata ampliata da Primus per poter sostenere i nuovi obiettivi di sostenibilità, con 2 GWh di energia prodotta dall’impianto che evita ogni anno l’emissione in atmosfera di 1.000 ton/eq di CO2.
Punto di forza dell’essiccatoio così riconfigurato è la possibilità di funzionare sia in modalità full electric, sia a metano, sia in modalità “ibrida” (ad esempio due moduli in elettrico + due moduli a gas metano), in caso di potenza solo parzialmente disponibile dal fotovoltaico. La macchina è attrezzata quindi per garantire la continuità produttiva in ogni condizione.
Un vantaggio ulteriore è la possibilità di intervenire sulla macchina esistente senza alcun impatto sul layout dell’impianto. Una soluzione replicabile su vasta scala che Sacmi, dopo la positiva esperienza in Primus Ceramics, propone come ulteriore opportunità nella direzione della decarbonizzazione in ceramica.
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