Piastrelle ceramiche: l'industria italiana chiude il 2014 con vendite a 392 milioni mq (+0,8%)
Si chiude in lieve ripresa l'esercizio 2014 per l'industria italiana produttrice di piastrelle ceramiche, le cui vendite complessive hanno raggiunto i 392 milioni mq (+0,8% sul 2013). A comunicarlo è Confindustria Ceramica in occasione della tradizionale conferenza stampa e convegno di fine anno.
Le esportazioni - oltre 310 milioni mq (+3,0%) - continuano ad essere il traino del settore, in grado di compensare il nuovo ridimensionamento della domanda interna (-6,9%) che supera appena gli 80 milioni mq.
Tra le aree geografiche che hanno messo a segno le migliori performance nel 2014 si registrano l'Europa Occidentale (+4,5%) trainata dalla Germania, e il Far East (+6,3%). Stabile il mercato Nord Americano (-0,3%) dopo le forti crescite registrate nel corso degli ultimi due anni, mentre positive evidenze (+3,8%) emergono dalle economie dell'Europa Centro Orientale, ad eccezione della Russia che sconta la difficile situazione interna.
La produzione torna a crescere del 4,5%, arrivando a 380 milioni mq: un'espansione dovuta sia alla crescita delle esportazioni, sia al completamento del ciclo di destoccaggio di prodotti finiti presenti in eccesso nei magazzini.
Previsioni 2015
Se l'incremento percentuale delle vendite 2014 è stato inferiore a quello del 2013, per l'industria italiana si prevede un rafforzamento nel 2015, con vendite totali stimate in crescita del 2,2%, saldo attivo tra l'ulteriore ridimensionamento (-3,5%) del mercato interno e il nuovo incremento dell'export (+3,7%). Anche la produzione confermerà il trend di crescita, con un +2,3% atteso per il 2015.
Nel dettaglio, le esportazioni di piastrelle di ceramica italiane sono previste in espansione per tutte le aree e continenti del mondo, anche se con intensità diversa. Crescita del +2% in Europa Occidentale e nei Balcani, leggermente migliore (+3,4%) nell'Europa Orientale, mentre le esportazioni di piastrelle sono attese crescere in tutti gli altri continenti ad un tasso compreso tra il 5 ed il 7%. Da sottolineare l'area Nafta dove, trainati dagli Stati Uniti, le previsioni parlano di un +7,6%, a testimonianza di una forte ripresa della domanda trainata anche dal tasso di cambio.
Il profilo economico finanziario delle imprese
Positive indicazioni emergono dall'esame dei bilanci 2013 delle aziende ceramiche considerate nel loro insieme. Il campione analizzato da Banca Popolare dell'Emilia Romagna mostra un EBITDA 2013 di settore pari all' 8,6%, quale risultante di un valore di 9,7% per i gruppi con fatturato superiore ai 120 milioni di euro e di 6,9% per le aziende con fatturato compreso tra i 40 ed i 120 milioni di euro e 7,7% per le aziende più piccole. L'incidenza del circolante sul fatturato 2014 del 41,6% a livello di settore, dopo che questo stesso indicatore nel 2009 aveva raggiunto il record del 49,6%, è da attribuirsi ad un generalizzato calo delle scorte e ad una maggiore selezione dei crediti commerciali, in tutti i mercati del mondo a partire da quello italiano.
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