Acimac: le ricette delle piccole imprese per uscire dalla crisi
Come assicurare alle micro e piccole imprese (con fatturati inferiori ai 10 milioni di euro) associate ad Acimac un buon way out dalla crisi è stato il tema dell’incontro organizzato lo scorso 27 ottobre dall’Associazione dei Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica presso la propria sede di Villa Marchetti di Baggiovara (Modena).
Oltre 30 rappresentati di altrettante realtà imprenditoriali si sono confrontati con il vice-presidente dell’Associazione Barbara Franchini e il direttore generale Paolo Gambuli, su problemi e proposte per far fronte comune e arginare gli effetti negativi della crisi.
Tra i principali elementi di difficoltà di questi mesi il rapporto con gli istituti di credito sia relativamente all’ottenimento di finanziamenti sia nell’accesso alla moratoria sui crediti alle PMI. Per quest’ultima, le aziende lamentano difficoltà e complicazioni burocratiche eccessive.
Qualche risultato positivo è stato invece ottenuto grazie all’accordo stipulato la scorsa primavera tra Acimac e Banca Popolare dell’Emilia Romagna, grazie al quale alcune aziende hanno già ottenuto linee di credito per progetti focalizzati su Ricerca&Sviluppo e internazionalizzazione.
Unanime poi la richiesta al governo per la riduzione dell’imposizione fiscale sull’impresa e sui lavoratori e la detassazione degli investimenti in Ricerca&Sviluppo, vero propulsore delle piccole imprese italiane rispetto alla concorrenza internazionale.
Gli imprenditori riuniti a Villa Marchetti auspicano inoltre un maggiore dialogo tra i vari operatori industriali e le parti sociali. Dai primi ci si attende un maggiore rispetto delle regole di mercato e chiarezza nei tempi e modi dei pagamenti, i cui ritardi stanno causando seri problemi di liquidità. Dai rappresentanti dei lavoratori ci si aspetta, invece, una sempre maggiore comprensione del mutato scenario industriale.
Nel corso dell’incontro è stata anche analizzata l’evoluzione storica delle quote di mercato detenute dalle aziende con fatturati inferiori ai 10 milioni di euro. Le evidenze mostrano una perdita di competitività di queste aziende rispetto a quelle di dimensioni maggiori, e del settore nel suo complesso, che hanno mostrato, al contrario, un trend di crescita costante.
Da qui la necessità di creare maggiori sinergie tra imprese per incrementarne la massa critica, assicurando una maggiore forza finanziaria, innovativa, e di penetrazione dei mercati. Le soluzioni offerte dalla creazione di reti di’impresa e aggregazioni di scopo comprendono vari ambiti aziendali che vanno dai gruppi d’acquisto alle reti commerciali, dalla condivisione di centri logistici o di assistenza fino alle aggregazione patrimoniali vere e proprie.
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