Ore di attesa per Iris Ceramica
Un inizio d'anno al cardiopalma per Iris Ceramica, tra i maggiori e storici gruppi italiani del settore ceramico guidato da Romano Minozzi con un fatturato stimato attorno ai 240 milioni di euro. Secondo quanto si è appreso nelle scorse ore, lo scorso 5 gennaio l’assemblea della società ne ha deciso la liquidazione volontaria, nominando Giuseppe Pifferi commissario liquidatore. Ieri pomeriggio, il piano, che riguarda tre stabilimenti produttivi nel comprensorio sassolese e circa 780 impiegati, è stato annunciato ai rappresentati dei lavoratori dai vertici societari. Fuori dalla bufera GranitiFiandre, società controllata da Iris e quotata in Borsa al segmento Star dal maggio 2001.
Secondo i dati presentati dallo stesso Pifferi nel corso dell’assemblea del 5 gennaio, le vendite della società hanno iniziato a calare in maniera determinante a partire dal 2007, crollando nel terzo trimestre 2008 fino a un -30%. Il saldo negativo in cassa, nel solo mese di dicembre 2008 è stato di 7,12 milioni di euro.
Unanime la preoccupazione tra i sindacati e le forze politiche locali e regionali e la richiesta di apertura di un tavolo di confronto tra le parti in causa.
Lunedì al Teatro Astoria di Fiorano Cgil, Cisl e Uil hanno convocato un incontro con tutti i dipendenti per spiegare il progetto di liquidazione.
L'intricata matassa verrà sbrogliata nelle prossime ore. L'augurio è che si trovi una soluzione che salvaguardi quanto più possibile l'occupazione e consenta la prosecuzione delle attività di uno dei marchi più conosciuti della ceramica made in Italy. Ciò contribuirebbe ad infondere un poco di ottimismo all'intero settore italiano e a ribadire nel mondo la solidità dell'industria italiana delle piastrelle di ceramica.
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