Macchine per ceramica: un calo che non preoccupa
Il medio Oriente, ad esempio, che cala del 24,4%, e l’Asia (Cina esclusa) del 21,1%. Positive invece le performance di Unione Europea, Africa e Cina.
Sono queste le principali evidenze sull'andamento del settore nel 2006 presentate questa mattina dal presidente di Acimac, Pierluigi Ponzoni, assieme al direttore generale, Paolo Gambuli.
Confermata la leadership mondiale dei produttori italiani di macchine per la ceramica.
Rimane stabile a 458,3 milioni di euro il mercato domestico (+0,3%) e le esportazioni, che ammontano a 1.243,8 milioni di euro, seppur in contrazione (-5,8%), incidono per il 73,1% sul fatturato totale del settore.
Stabile, anche nel 2006, la ripartizione delle vendite di macchine nelle sei tipologie di industrie clienti. Il fatturato 2006 del settore delle macchine per ceramica, costituito da 166 aziende con 6.939 addetti (+6,8% rispetto al 2005), è stato generato per l’80% dalle vendite di macchine per piastrelle (1.361,2 milioni di fatturato - quota export 72,6%), seguite a lunga distanza (10,5% del giro d'affari totale) dalle macchine per laterizio (179,1 milioni – quota export 65,7%).
In frenata le macchine per sanitari, (87,3 milioni – quota export all’83,5%) e per stoviglieria (-21,2%) ferme a 45,7 milioni.
Chiudono, in ordine di importanza, le macchine per refrattari a 27,5 milioni e per la ceramica varia a 1,2 milioni.
Per quanto rigarda le vendite delle diverse tipologie di macchine, invece, sono riusltati in crescita gli impianti di formatura (+11,6%), smaltatura e decorazione (+5,2%), finitura (+15,6%), controllo di qualità e processo (+382%) e gli strumenti di laboratorio (+ 85,8%).
Hai trovato utile questo articolo?
Unisciti alla community di CWW per ricevere ogni 15 giorni le principali novità da tutto il mondo sul settore ceramico
Articoli recenti
System Ceramics lancia Infinity DRY
09/12/2024
In cinquemila per i 105 anni di Sacmi
09/12/2024
Victoria PLC cede l’azienda turca Graniser
06/12/2024