Addio a Vittoriano Bitossi, patron del Gruppo Colorobbia
Si è spento il 17 gennaio scorso, all’età di 94 anni, Vittoriano Bitossi, fondatore e anima del Gruppo Colorobbia dal secondo dopoguerra in poi.
Nato nel 1923 a Montelupo Fiorentino, Bitossi inizia il suo percorso imprenditoriale nel 1940, a soli 17 anni, quando, dopo la prematura scomparsa del padre, fu costretto a interrompere gli studi ed assumere la guida della Manifattura Maioliche Artistiche Guido Bitossi, l’attività di famiglia. Nel 1947 la trasformazione che segna il passaggio dall’artigianato all’industria con la nascita del Colorificio Ceramico “Della Robbia”, poi Colorobbia, che entra a far parte del sistema produttivo della piastrella italiana, aprendo, nella metà degli anni '50, anche lo stabilimento di Fiorano Modenese.
Fin dall'inizio della sua attività imprenditoriale, Vittoriano Bitossi ha individuato gli elementi fondamentali per il successo e l'espansione industriale: l'approvvigionamento diretto delle materie prime, l'innovazione di prodotto e di processo e la capacità di coprire ogni settore della ceramica industriale e artistica. Meriti che gli vennero riconosciuti anche con l’assegnazione di numerosi premi e onorificenze, tra cui il titolo di Cavaliere del Lavoro (1998), il Premio Aldo Villa della Società Ceramica Italiana (2001), il Salomone d'Oro dell’Università di Firenze (2004) e il titolo di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica (2014). Dal 2008 a suo nome esiste una Fondazione che si occupa di promuovere e diffondere la storia della cultura ceramica e chimica, iniziativa che sarà tra l’altro supportata anche dall’apertura del Museo Artistico Industriale Bitossi prevista entro la fine del 2018.
La comunità di Montelupo Fiorentino e l’intero mondo dell’imprenditoria lo ricordano come un uomo altruista che ha impiegato la sua ricchezza per nuovi investimenti a favore delle sue attività e del territorio. Con quasi 70 anni di conquiste, intuizioni e coraggiose iniziative, Vittoriano Bitossi ha saputo creare un Gruppo fiorente, oggi presente in 18 Paesi nel mondo con 27 aziende e 2.000 dipendenti. Tra i tanti insegnamenti che lascia, la “fiducia nell’avvenire”.
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