Rallentano le costruzioni in Europa
Dal +4,2% del 2017, l’industria delle costruzioni in Europa scende al +3,1% nel 2018 ed è attesa quest’anno al +1,9%. Bene Ungheria, Polonia e Irlanda.
L’87esima Conferenza Euroconstruct (Roma, 12-13 giugno) ha fornito un quadro sostanzialmente positivo dell’andamento dell’industria delle costruzioni in Europa, con la produzione cresciuta del 3,1% raggiungendo un valore di 1.610 miliardi di Euro. A trainare il nuovo incremento è il segmento delle nuove costruzioni, con un +5% nel settore residenziale e un +6% in quello dell’ingegneria civile.
Nonostante il 2018 segni il quinto anno consecutivo di crescita, i volumi raggiunti restano ancora ben al di sotto dei massimi storici pre-crisi; inoltre, manifestano già i primi segni di rallentamento rispetto ai risultati del 2017 (+4,2%, il miglior risultato dall’inizio della ripresa economica). Un rallentamento che si acuirà, secondo le previsioni, nel triennio 2019-2021, parallelamente all’indebolimento della crescita economica europea: l’industria europea delle costruzioni dovrebbe infatti registrare un +1,9% quest’anno e scendere intorno all’1,5% nel biennio successivo.
Questo il dato complessivo, all’interno del quale permangono tuttavia disomogeneità tra i Paesi dell’area Euroconstruct. Nel 2019, infatti, i progressi maggiori sono previsti in Ungheria (+9,2%) e Polonia (+8,9%), sebbene in netta decelerazione rispetto agli incrementi a doppia cifra del 2018. Restando in Europa centro-orientale, rallentano decisamente sia la Slovacchia (da +8% a +0,7%) che la Repubblica Ceca (da +13% a +4%). Nei Paesi Scandinavi si trovano gli unici due segni negativi, in Svezia (-3,2%) e Finlandia (-1,9%), mentre la Danimarca rallenta (+1,9%) e la Norvegia torna a crescere (+4,7%) dopo la pausa negativa del 2018. In Europa occidentale le migliori performance sono attese quest’anno, come già nel 2018, in Irlanda (+8%), Spagna, Portogallo e Olanda, questi ultimi con incrementi previsti intorno al 5%. All’opposto, Francia, Germania, Svizzera e Regno Unito restano praticamente fermi sui livelli 2018 (tra il +0,2% e il +0,8%). In linea con l’andamento dell’intera area è l’Italia che, dopo il +2,2% segnato nel 2018, dovrebbe chiudere il 2019 a +1,9%, un tasso di crescita che potrebbe mantenersi anche nel biennio 2020-2021.
In generale, nel triennio al 2021 l’industria delle costruzioni europea sarà trainata più dal settore delle infrastrutture (l’attività in questo comparto dovrebbe crescere del 3%), che non dall’attività nel segmento dell’edilizia residenziale e commerciale, che dovrebbe registrare una variazione positiva molto più contenuta (+1%).
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