"The Future of Ceramics". Digitalizzazione e nuove sfide di mercato al centro del convegno Acimac
40 relatori e ospiti italiani e stranieri, 14 ore di conferenze e 6 tavole rotonde per fare il punto sulle prospettive della piastrella ceramica nei principali mercati internazionali e sull’evoluzione delle fabbriche nell’era della digitalizzazione.
L’industria ceramica corre veloce verso la completa digitalizzazione delle linee produttive e sottolinea la sua impronta fortemente global. Sono questi gli highlight emersi nel corso della due giorni “The Future of Ceramics”, il Business Forum Internazionale organizzato a Modena l’11 e 12 novembre da Acimac e Italian Exhibition Group - Tecnargilla, in collaborazione con la rivista Ceramic World Review.
Oltre 500 operatori professionali hanno partecipato al Forum, suddiviso in due grandi aree tematiche: scenari e prospettive dell’industria ceramica sui principali mercati internazionali e l’evoluzione delle fabbriche nell’era della digitalizzazione. Gli interventi dei circa 40 relatori e ospiti italiani e stranieri hanno contribuito alla diffusione di un know-how tecnico e manageriale in una logica di sistema e di filiera ceramica.
Uno sguardo sul mondo. Di grande interesse l’intervento di apertura affidato a Luca Baraldi del Centro Studi Acimac: una fotografia sintetica di come è cambiato lo scenario produttivo mondiale negli ultimi 20 anni, con il baricentro sempre più spostato in Asia e la recente apparizione dell’Africa sulla scena; e ancora, le esportazioni globali, anch’esse triplicate in 20 anni, ma sempre stabili al 21% della produzione complessiva e con appena 8 piastrelle su 100 prodotte che riescono ad essere esportate al di fuori del continente di produzione.
Grandi novità sul mercato USA. Tra i relatori internazionali, Joseph Lundgren (JLConsulting, USA) ha illustrato la recentissima decisione dell’US Department of Commerce di introdurre dazi antidumping (fino al 356%) all’importazione di piastrelle cinesi (60 milioni mq nel 2018), una misura che potrebbe modificare sensibilmente la competizione sul mercato USA tra tutti gli altri competitor.
Nuove prospettive anche in Asia e Africa. Per approfondire i cambiamenti in corso in Asia e Africa sono intervenuti cinque esponenti di spicco: Ye Yongkai (Vice Presidente di New Pearl Ceramics, il maggiore produttore cinese), Prem Narayan Trivedi (Indian Council of Ceramic Tiles & Sanitaryware), Patrick Oaikhinan (Epina Technology, Nigeria), Mohammad Roshanfekr (Presidente di Iranian Ceramic Producers’ Syndicate), Ilter Yurtbay (Presidente di Serkap, l’associazione turca dei produttori di piastrelle). Mentre l’imprenditore cinese ha confermato la battuta d’arresto dell’industria ceramica locale, determinata, fra l’altro, dall’inasprimento dei dazi su vari mercati d’esportazione e dall’innalzamento di standard ambientali voluto dal Governo che ha portato alla chiusura di decine di fabbriche, Trivedi ha ribadito la volontà dell’industria indiana di continuare a crescere sia sul mercato interno che all’estero. Piani di sviluppo importanti sono stati confermati anche per l’Iran, dove il 50% delle aziende ceramiche ha in programma un riammodernamento impiantistico e nuove fabbriche stanno per essere aperte nel distretto di Yazd. Anche la Turchia guarda all’espansione in nuovi mercati, unico strumento, oggi, per favorire la ripresa del settore. Infine la Nigeria, destinata sì a proseguire nello sviluppo della sua neonata industria ceramica - quasi interamente di proprietà di investitori cinesi, e comunque già secondo produttore africano -, ma bisognosa di collaborazione soprattutto nella formazione dei tecnici.
Sfide e opportunità anche in Europa. Keyote speaker particolarmente apprezzato, Christophe Callon (direttore marketing e acquisti di Saint Gobain Building Distribution) ha riportato l’attenzione sul mercato europeo del flooring, dove l’avanzata dei materiali vinilici imporrà all’industria della piastrella l’individuazione di nuove strategie competitive anche in tema di logistica e formazione.
L’intervento del manager francese ha fornito terreno di discussione per la successiva tavola rotonda in cui si sono confrontati i presidenti delle tre associazioni di categoria della filiera ceramica italiana: Giovanni Savorani (Confindustria Ceramica), Paolo Sassi (Acimac) e Claudio Casolari (Ceramicolor).
The Digital Future of Ceramics.
La sessione sulla digitalizzazione delle imprese ceramiche si è aperta con il collegamento da Shanghai dell’ingegner Franco Stefani, seguito dalle interessanti relazioni portate da Marco Calabrò (Ministero dello Sviluppo Economico), Valentina Carlini (Confidustria), Maurizio Brioschi (Cefriel) e Luciano Sottile (Goglio).
Digital Evolution.
Grande interesse della platea anche per le sessioni tecnologiche dell’XI Meeting Annuale Acimac, nelle quali fornitori e produttori di ceramica hanno espresso all’unisono la convinzione che sia ormai imprescindibile proseguire sul percorso della completa digitalizzazione verso la smart factory, obiettivo da perseguire nel più breve tempo possibile e che comporterà ancora un grosso lavoro e impegno da parte di tutti gli attori della filiera.
Di digitalizzazione dell’azienda ceramica, magazzini e intralogistica 4.0, decorazione digitale di superfici ceramiche hanno discusso diverse prestigiose realtà del mondo della fornitura e della produzione. In tre diverse tavole rotonde, i relatori di BMR, LB, Metco, Movetro/ Intermac, Plannet, Proteo, Sacmi, Sicer, System Ceramics, Toyota Material Handling e Weflex hanno potuto confrontarsi con Maurizio Mambelli (Florim), Giulia Catti e Matteo Bondavalli (Mariner), Roberto Fornaciari (Labocer), Luca Costi (Del Conca), Gianpaolo Capitanio (Casalgrande Padana), Gilberto Pedna (ABK), Alessandro Barbieri (Italgraniti) e Eugenio Belli (Kerbell).
Le relazione della giornata saranno pubblicate su questo sito lunedì 25 novembre.
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