Tecnografica compie vent'anni
Il tradizionale meeting di primavera di Tecnografica si caratterizza quest’anno dal momento di celebrazione del ventesimo anniversario dell’azienda.
“20. Storia di uomini e passioni per la ceramica” è il titolo scelto per l’evento in programma dal 21 al 25 maggio presso la Rocchetta di Castellarano (Reggio Emilia). Un appuntamento che intende essere principalmente un momento di incontro tra persone che condividono passioni e interessi, uno spazio dedicato all'ispirazione e alla "visione".
Una serie di pannelli ripercorreranno le pubblicità più originali realizzate nel corso degli anni. Poi, venerdì 25 maggio, a partire dalle ore 20, la grande festa per i vent’anni di attività.
Alla vigilia dell’evento, Paolo Lamberti, titolare di Tecnografica, racconta le sue impressioni.
Cosa significa raggiungere un traguardo così importante?
“Sono già passati vent'anni!” è una di quelle frasi che spesso ho sentito dire e a cui avevo sempre dato poca importanza. Ma adesso che vent’anni sono passati davvero, da quel gennaio 1992 in cui nasceva Tecnografica, capisco cosa significa. Per me vuol dire avere fatto bellissime esperienze, aver avuto la fortuna di conoscere persone importanti, aver girato il mondo e, soprattutto, aver lavorato ogni giorno con collaboratori creativi e dinamici, che non mi hanno mai fatto annoiare e mi hanno sempre dato la forza di rinnovare.
Con chi sente di voler condividere questo momento?
Vorrei ringraziare tutti, ma soprattutto mia moglie e la mia famiglia per avermi sempre appoggiato; mio fratello Daniele; i miei amici Stefano e Graziano, con cui abbiamo condiviso momenti difficili e felici; infine il compianto Silvino Montanari, un precursore di questo lavoro creativo, che all’inizio ha creduto in me e mi ha anche suggerito il nome dell’azienda. Mi disse: “Scegli un nome facile, come Tecnografica”. Aveva ragione.
Con che spirito Tecnografica guarda al futuro?
Il futuro di certo non sarà facile, ma credo che alla base ci debba sempre essere quel sano piacere nel lavorare, nel creare, nel saper stupire ancora. Una volta un personaggio importante del nostro comprensorio, che ha fatto dell’innovazione una filosofia di vita, mi ha detto: “L'importante è che ti diverti a fare quello che fai”. Col passare degli anni ho capito che in questa semplice frase è racchiusa la chiave per rimanere giovani. Almeno nel lavoro.
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