Marazzi, in borsa a metà febbraio
La multinazionale sassolese ha infatti presentato ieri la documentazione per la quotazione a Consob e Borsa Italiana e tra sessanta giorni dovrebbe arrivare il via libera all’offerta.
Come già annunciato, quest’ultima sarà mista; una pubblica di sottoscrizione e vendita rivolta al pubblico indistinto in Italia e un collocamento privato riservato agli investitori professionali, per un flottante pari al 30%.
L’operazione avverrà attraverso un aumento di capitale e la cessione del 33% delle loro quote da parte di Permira e Private Equity Partners, già presenti nell’azionariato. Resterà invariata al 65% la quota detenuta dalla famiglia Marazzi.
La quotazione consentirà al Gruppo Marazzi di continuare il processo di espansione sui mercati globali. L’attenzione del management aziendale è in particolare rivolta al mercato cinese, dove Marazzi opera già in outsourcing attraverso tre società locali, e a quello nord-americano. Una delle ipotesi al vaglio è la produzione in America Latina con l’esportazione al Nord.
Intanto il Gruppo ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un fatturato in crescita del 18% a 677,2 milioni di euro, un margine operativo lordo salito del 51,3% a 125,9 milioni e un utile netto in aumento a 43,1 milioni dai 13,5 dello stesso periodo del 2004.
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