Polonia, Produzione delle costruzioni a -7,1%
Secondo i dati forniti dal Gus (l'equivalente dell'Istat), il consuntivo delle costruzioni del 2002 è negativo. La produzione è scesa, su base annua, del 7,1 per cento. Tra i settori maggiormente in crisi il comparto della nuova edilizia residenziale, con un'ulteriore riduzione del 25% delle concessioni a edificare rispetto al 2001, toccando quota 192.500: un calo notevole rispetto al massimo di 315.600 autorizzazioni nel 1998. La situazione è critica se si considera che i circa 90mila alloggi consegnati in tutto il 2002 vanno confrontati con un fabbisogno abitativo che il governo stima, all'orizzonte del 2020, in tre milioni di unità residenziali.
Positive invece le previsioni per il futuro. Secondo Euroconstruct, il settore delle costruzioni dovrebbe crescere del 3% quest'anno per poi accelerare al 7,5% nel 2004 (anno in cui la Polonia farà il suo ingresso nell'Unione Europea). L'edilizia abitativa dovrebbe continuare a non trainare (con un'ulteriore diminuzione del 2,9% quest'anno e un'invenzione di tendenza, ma con crescita limitata al 3,2%, il prossimo anno) mentre i lavori pubblici si confermeranno l'unico volano dello sviluppo (più 17% nel 2003 e più 15,3% l'anno successivo). Due le possibilità per riportare l'edilizia abitativa a livelli produttivi più consoni a un paese ancora fortemente deficitario.
Un primo motivo di ottimismo è dato dall'esito delle negoziazioni finali per l'adesione alla Ue. Il governo polacco ha ottenuto di poter prolungare fino al 2007 il regime di Iva agevolata (al tasso del 7%) sulla costruzione e la vendita di alloggi nuovi. Un'altra possibilità risiede in una recente misura di semplificazione legislativa che facilità l'ottenimento della concessione edilizia, all'inizio del processo, e del certificato di abitabilità, alla fine, in modo che gli utenti, in particolare quelli che si rivolgono alle cooperative, non perdano benefici fiscali che valgono solo tre anni tra ottenimento dell'autorizzazione e perfezionamento dell'acquisto.
Negli approfondimenti: L'andamento 2002 per comparto
Il comparto più in crisi dell'edilizia polacca è quello delle case unifamiliari, nel quale le concessioni si sono dimezzate nell'ultimo anno. Il calo, anche se in misura minore, ha interessato anche i comparti dell'edilizia per uffici e per destinazione alberghiera. Si sottraggono a questo andamento negativo il comparto dell'edilizia industriale e dell'edilizia commerciale, perché dal 1995 continua ad arrivare investitori dall'estero, interessati a impiantare nuovi centri commerciali extraurbani. In quest'ultimo subcomparto fino al 2004 la Polonia dovrebbe poter contare su un flusso di investimenti europei tale da permettere la costruzione di 1,7 milioni di metri quadrati.
L'unico settore che non delude è quello dei lavori pubblici, grazie all'apporto continuo di finanziamenti internazionali (la sola Bei, Banca europea degli investimenti, ha destinato alla Polonia nel 2002 oltre un miliardo di euro, quasi due terzi dei quali per migliorare le infrastrutture di trasporto).
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