Allarme dei colorifici spagnoli per il forte calo della domanda

Quasi dimezzati gli ordini in aprile. ANFFECC sollecita misure economiche urgenti per garantire liquidità alle imprese

La maggior parte dei colorifici ceramici spagnoli ha ripreso la produzione dopo la chiusura forzata di quasi due settimane a inizio aprile, ma ora deve fare i conti con la portata degli effetti della pandemia sull’attività commerciale.

Secondo le stime dell’associazione nazionale di categoria ANFFECC, gli ordini in aprile si sarebbero praticamente dimezzati segnando un calo tra il 48 e il 50%, con flessioni ancora più pesanti sul mercato interno.

"In Spagna, la chiusura obbligatoria delle attività produttive fino all’11 aprile ha immediatamente rallentato la domanda nazionale e, come indicano i nostri clienti produttori di piastrelle, la ripresa sarà molto graduale", afferma Manuel Breva, secretario generale di ANFFECC.

Sul fronte delle esportazioni, che rappresentano il 70% del fatturato annuo del settore dei colorifici, la situazione varia a seconda del mercato di destinazione e delle misure adottate in ciascuno di questi per frenare la pandemia.

"Tengono gli ordini in alcuni paesi come Germania, Russia, Polonia o Portogallo – prosegue Breva -, ma in altri la domanda è caduta in picchiata, e sono proprio quei paesi come Italia, India, Marocco o Algeria, che pesano di più sul nostro export e che hanno dovuto chiudere o limitare enormemente la produzione ceramica a causa della crisi sanitaria”.

Per far fronte alla preoccupante situazione del comparto, l’associazione spagnola dei produttori di fritte, smalti e colori ceramici rivendica ancora una volta l’urgente necessità di più misure pubbliche volte ad alleviare la crisi economica. La richiesta è di azioni concrete, quali la riduzione della pressione fiscale e un più facile accesso al credito, che possano sostenere la liquidità delle imprese e la tenuta occupazionale.

Decisiva sarà anche l’applicazione urgente delle risoluzioni approvate dall’Eurogruppo per far arrivare liquidità alle economie europee più colpite dalla pandemia, con l’auspicio degli imprenditori di poter accedere quanto prima ai fondi UE richiesti dal Governo spagnolo, evitando quegli ostacoli amministrativi e burocratici che spesso ne accompagnano l’accesso.

 
 

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