L'industria ceramica italiana riprende vigore
L’industria ceramica italiana riacquista parte della sua vivacità e comincia a cancellare i segni negativi collezionati nel 2009. Lo dicono chiaramente i dati che emergono dall’Indagine Statistica Nazionale realizzata dal Centro Studi Confindustria Ceramica sulle industrie di piastrelle di ceramica, ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari relative all’anno 2010, secondo il quale il settore (284 aziende e 37.990 addetti totali) ha realizzato un fatturato di 6.517 milioni di euro (4.508 milioni di euro nel 2009) di cui 2.552 milioni derivanti da vendite sul mercato domestico e 3.965 milioni di euro da esportazioni nei cinque continenti.
Ad aggiudicarsi la fetta più cospicua della torta è come sempre la piastrella che raggiunge un fatturato di 4,629 milioni di euro (+2,79%), segue la ceramica sanitaria con 421 milioni di euro, la stoviglieria con 68,1 milioni di euro e i materiali refrattari con 409,2 milioni di euro.
Buone per tutti i settori clienti le quote di fatturato all’export, le esportazioni pertanto si riconfermano, anche per il 2010, decisive nella determinazione dei ricavi. La situazione del mercato domestico, invece, subisce un’ulteriore contrazione di fatturato per piastrelle (-2,95%) e sanitari (-5,62%), mentre stoviglieria e materiali refrattari crescono rispettivamente del 10,76% e 26,19%.
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