L'industria ceramica spagnola cresce ma non esulta
Questi i primi dati resi noti dal presidente di Ascer, Fernando Diago, in un’intervista rilasciata all’edizione spagnola di Ceramic World Review in distribuzione al prossimo Cevisama.
Secondo le stime pubblicate di recente sul quotidiano spagnolo Mediterraneo la produzione dovrebbe crescere del 2,1% mentre i dati sulle esportazioni nei primi dieci mesi del 2005 rese note da Ascer indicano un incremento dell’export in valore del 2,6%.
I dati definitivi saranno invece annunciati nel corso della annuale conferenza stampa di Ascer in programma a Cevisama.
Nonostante i dati positivi, il settore non nasconde forti preoccupazioni per il futuro legate soprattutto all’aumento dei costi energetici, che come in molti altri paesi, stanno minando la redditività delle imprese. Il rischio maggiore, secondo Diago, è la difficoltà a mantenere gli standard tradizionali di innovazione tecnologica delle imprese, sia per quanto riguarda gli investimenti in tecnologia di produzione e ricerca di prodotto, sia per quanto attiene una più moderna dotazione di sistemi di gestione integrativi, quali gli ERP, la cui introduzione nelle imprese del settore sarebbe auspicabile.
Per far fronte ai crescenti costi di produzione l’industria spagnola ha già ritoccato a fine 2005 i prezzi dei propri prodotti con incrementi compresi, a seconda dei mercati di destinazione e delle singole aziende, dal 5% al 18%.
Secondo il presidente di Ascer, infine, le aziende spagnole devono mirare a un maggiore controllo e presidio dei mercati esteri, anche con investimenti produttivi in loco, come ha già iniziato a fare la più matura industria italiana.
In allegato le tabelle sulle esportazioni spagnole nei primi 10 mesi del 2005.
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