Il 2020 si è chiuso in forte flessione per i comparti di sanitari, stoviglieria e refrattari, sia in termini di volumi produttivi che di fatturato. Il settore dei laterizi ha retto meglio l’urto.
In occasione dell’assemblea annuale svoltasi l’8 giugno, Confindustria Ceramica ha presentato, oltre a quelli relativi al comparto piastrelle, anche i risultati 2020 relativi alle aziende italiane attive nella produzione di sanitari, stoviglieria e porcellana, materiali refrattari e laterizi.
Il comparto della ceramica sanitaria (30 aziende, di cui 27 ubicate nel distretto di Civita Castellana, Viterbo) ha prodotto 3,1 milioni di pezzi (-22,5% rispetto ai 4 milioni del 2019), realizzando un fatturato di 306,2 milioni di euro (-9,6% sul 2019), di cui il 45% da esportazioni (137,8 milioni di euro). In calo di 20 unità l’occupazione, scesa a 2.652 addetti.
In flessione anche la produzione di materiali refrattari, scesa a 276mila tonnellate (-23%). Il comparto ha perso il 21,6% del fatturato 2019, scendendo da 407 a 319 milioni di euro. Segnando una flessione del 30,5% sul mercato italiano e dell’11,5% all’esportazione. Le aziende attive in Italia nel settore dei refrattari sono 31 e occupano 1.704 addetti (-1,7% rispetto al 2019).
Ancora più netta la frenata subita dal comparto della stoviglieria in ceramica. Le 9 aziende attive in Italia, che occupano 644 addetti, hanno ridotto la produzione da 11.600 a 8.400 tonnellate (-27,6%), in risposta al brusco calo delle vendite, scese da 10.000 a 7.800 tonnellate (-22%). L’attività sul mercato domestico rappresenta l’80% delle vendite totali. Il fatturato 2020 è stato pari a 32,8 milioni di euro (-34,1%), di cui il 70% realizzato in Italia.
Infine, l’industria dei laterizi che nel 2020 ha visto la chiusura di 4 aziende, scese da 72 a 68, e la perdita di 200 posti di lavoro per un totale di 3.000 addetti. La crisi del comparto è iniziata nel 2008, segnando una costante flessione della produzione anno dopo anno. Nel 2020 i volumi prodotti sono scesi da 4,4 a 4 milioni di tonnellate (-9%), pari a circa la metà della capacità installata e oltre l’80% in meno dei livelli produttivi pre-crisi. Il fatturato del settore si è però mantenuto sui livelli 2019 a 380 milioni di euro realizzati per lo più sul mercato italiano.
The Italian sanitaryware industry / L’industria italiana dei sanitari
|
2018 |
2019 |
2020 |
Companies / Aziende |
30 |
30 |
30 |
Employees / Addetti |
2,743 |
2,672 |
2,652 |
Production / Produzione (mill. pieces) |
3.9 |
4.0 |
3.1 |
Total Turnover (mill.€) / Fatturato Totale |
336.4 |
338.8 |
306.2 |
- Domestic sales / Vendite domestiche |
185.0* |
186.3* |
168.4 |
- Exports |
151.4* |
152.5* |
137.8 |
The Italian tableware industry / L’industria italiana delle stoviglierie
|
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
Companies / Aziende |
10 |
10 |
10 |
9 |
Employees / Addetti |
705 |
668 |
655 |
644 |
Production / Produzione (ton x 000) |
12.8 |
13.2 |
11.6 |
8.4 |
Total sales / Vendite Totali (ton x 000) |
12.9 |
12.8 |
10.0 |
7.8 |
- Domestic sales / Vendite domestiche |
10.0 |
9.5 |
7.4 |
6.2 |
- Exports |
2.9 |
3.3 |
2.6 |
1.6 |
Total Turnover (mill.€) / Fatturato Totale |
50.9 |
54.9 |
49.7 |
32.8 |
- Domestic sales / Vendite domestiche |
36.6 |
36.7 |
34.7 |
23.0 |
- Exports |
14.3 |
18.2 |
15.0 |
9.8 |
Hai trovato utile questo articolo?
Unisciti alla community di CWW per ricevere ogni 15 giorni le principali novità da tutto il mondo sul settore ceramico