La decarbonizzazione di Roca punta sull’elettrico

Dopo l’entrata in funzione del primo forno elettrico nello stabilimento Laufen in Austria, Roca Group pianifica l’installazione dei prossimi cinque entro fine 2025.

Un progetto di ricerca durato quattro anni, un percorso a ostacoli completato con determinazione da un team internazionale accomunato da un obiettivo ambizioso: realizzare la prima fabbrica di sanitari in ceramica nel mondo a emissioni zero e dimostrare che un’alternativa sostenibile ai combustibili fossili esiste anche per un’industria energivora come quella ceramica.

Protagonista di questa storia di successo è la multinazionale spagnola Roca Group, leader mondiale nella produzione di sanitari. Combinando il proprio know how e l’esperienza con quelli del partner tedesco Keramischer OFENBAU, il gruppo di Barcellona è riuscito a sviluppare e mettere in funzione il primo forno a tunnel elettrico per produrre sanitari complessi e di alta qualità.

Tra le unità produttive di Roca Group sparse nei cinque continenti, per questa “prima” è stato scelto il modernissimo stabilimento Laufen di Gmunden in Austria, dove l’innovativo forno è in produzione dallo scorso novembre.

La scelta di Gmunden non è casuale: la fabbrica è già elettrificata e autoproduce il 40% del suo fabbisogno elettrico con il tetto fotovoltaico (il restante 60% acquistato è energia verde certificata).

“Non meraviglia, quindi, che l’idea di studiare una soluzione per elettrificare anche il processo di cottura sia nata dal team austriaco”, ci dice Carlos Velazquez, direttore delle Sustainability & Institutional Relations di Roca Group. “C’è anche un’altra ragione – aggiunge Velazquez – per cui il sito di Gmunden si è rivelato perfetto per questo progetto. Qui produciamo i pezzi più complessi di Laufen, per cui se la nuova tecnologia funziona qui, allora funzionerà anche per tutte le altre tipologie di prodotto. I risultati ottenuti finora, fra l’altro, sono ottimi. La qualità produttiva è superiore alle nostre stesse aspettative soprattutto per quanto riguarda il comportamento dello smalto nel forno, con una resa più brillante”.

Il forno elettrico in funzione a Gmunden (in attesa di brevetto europeo) è altamente efficiente e automatizzato, cuoce a 1220 °C, assicura un risparmio energetico a doppia cifra rispetto ad un forno a gas, è alimentato al 100% da energia rinnovabile e può essere utilizzato per cuocere pezzi sanitari complessi, ma anche stoviglieria, ceramica tecnica, oggettistica o ceramica strutturale per edilizia.

Il progetto per lo sviluppo del nuovo forno elettrico, avviato nel 2019, ha richiesto a Roca Group un investimento di circa 10 milioni di euro, la metà dei quali per dotare il sito di Gmunden di una struttura e della nuova stazione di trasformazione, gli altri cinque per finanziare la progettazione e costruzione della macchina pilota. Inoltre, attraverso Roca Group Ventures, il gruppo spagnolo ha acquisito il 66% del capitale di Keramischer OFENBAU per supportarne l’attività relativa allo sviluppo e commercializzazione dei forni elettrici per ceramica. Garantita la piena indipendenza del management tedesco, questa collaborazione intende rafforzare le capacità di innovazione di entrambe le aziende con un obiettivo comune: l'industria della ceramica sostenibile del futuro.

“Abbiamo un obiettivo a lungo termine per decarbonizzare i nostri processi – ha dichiarato il CEO di Roca Group, Alberto Magrans - e abbiamo lavorato duramente per trovare soluzioni che ci aiuteranno a raggiungerlo. Questa nuova partnership non solo ci aiuta nel nostro cammino verso l'impatto zero, ma è anche un chiaro passo avanti per l'industria nel suo complesso".

Già definita, intanto, la tabella di marcia per l’installazione dei prossimi cinque forni elettrici in diverse unità produttive di Roca Group: i primi tre – già in fase avanzata, come riferito da Magrans - saranno avviati entro quest’anno in tre stabilimenti del gruppo in Europa; gli altri due sono previsti per il 2025 in Spagna, uno nello stabilimento di Gavà (Barcellona) e l’altro presso Ceramicas Gala a Burgos, e beneficeranno di un finanziamento pubblico nell’ambito dei Progetti Strategici per la Ripresa e la Trasformazione Economica (PERTE).

Complessivamente, tra il 2021 e il 2023 Roca Group ha investito 50 milioni di euro in sostenibilità, stanziandone altri 26 milioni per il 2024.

La roadmap per la sostenibilità

Il risultato conseguito a Gmunden lo scorso novembre, e più in generale l’investimento sull’elettrificazione, hanno un ruolo centrale nella più ampia strategia di Roca Group per la sostenibilità e, all’interno di questa, nel percorso verso la carbon neutrality fissata al 2045.

Un forte impulso ad accelerare su questa strada ha coinciso con la nomina di Magrans, nel 2019, alla guida del gruppo e con la successiva creazione di un team con competenze trasversali, incaricato di implementare iniziative e progetti inseriti in una roadmap suddivisa in otto capitoli (Decarbonizzazione, Circolarità, Sviluppo delle persone, impegno verso la Società, Prodotti, Supply chain, Logística e Promozione sostenibili).

Sul fronte decarbonizzazione e circolarità, i risultati a fine 2022, rispetto al 2018, erano già notevoli: -39% le emissioni di CO2 (-18% sul 2021), -47% il consumo idrico (-28% sul 2021), -46,5% i rifiuti prodotti (-20% sul 2021). Nello stesso periodo è stata triplicata la capacità di produrre energia rinnovabile (i 33mila pannelli solari installati coprono circa il 25% del fabbisogno totale del gruppo).

Risultati che sono valsi a Roca Group la medaglia d’oro EcoVadis a dicembre 2023 e il posizionamento dell’azienda nel primo 3% a livello globale (su oltre 100mila aziende di 175 Paesi valutate da EcoVadis).

Il prossimo obiettivo è per il 2030, quando Roca Group conta di ridurre di un ulteriore 42% le emissioni di CO2 rispetto ai livelli 2021. Tutte le 79 fabbriche del gruppo saranno dotate di EMS e negli stabilimenti produttivi di sanitari si procederà ad elettrificare forni ed essiccatoi.

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