Mohawk Industries contiene la flessione
Un quarto trimestre migliore delle attese riduce la contrazione dei ricavi 2024 ad un -2,7% sul 2023 e consente il recupero degli utili.
Un quarto trimestre con un timido segno più ha permesso a Mohawk Industries di attenuare la contrazione di fatturato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024, rispetto al -3,8% rilevato nei primi nove mesi dell’anno.
Per il colosso multinazionale del flooring, il 2024 si è chiuso con ricavi netti consolidati pari a 10,8 miliardi di dollari, in flessione del 2,7% rispetto agli 11,1 miliardi del 2023. L’EBITDA rettificato e l’utile operativo rettificato hanno segnato un +0,7% sul 2023, mentre l’utile netto rettificato è cresciuto del 5,1% a 617 milioni di dollari. Il Gruppo ha generato un flusso di cassa disponibile di 680 milioni di dollari chiudendo l’esercizio con una liquidità di circa 1,6 miliardi di dollari.
Risultati complessivamente superiori alle aspettative, come dichiarato dal presidente e CEO Jeff Lorberbaum, resi possibili “grazie alle attività in ambito commerciale e marketing, all’introduzione sul mercato di nuovi prodotti, all’avviamento di significativi progetti di ristrutturazione e alle azioni condotte per ridurre i costi e aumentare la produttività. Questo – ha sottolineato Lorberbaum -, in presenza di condizioni di mercato che sono rimaste poco favorevoli per tutto l’anno. L’inflazione elevata, l’incertezza economica e le tensioni geopolitiche hanno pesato sulla fiducia dei consumatori e sulle loro decisioni di acquisto. Il comparto residenziale è rimasto debole in tutti i nostri mercati, sia per quanto riguarda la costruzione di nuove abitazioni, frenata dall’aumento dei costi delle case, sia nel segmento delle ristrutturazioni”.
Basti pensare che negli Stati Uniti la compravendita di abitazioni esistenti ha toccato il valore più basso degli ultimi 30 anni.
Per il gruppo di Calhoun (Georgia), anche le vendite nel settore commerciale hanno registrato una contrazione nel corso del 2024, pur mantenendosi più elevate di quelle nel comparto delle ristrutturazioni residenziali.
Il Segmento Global Ceramic
A fine 2024, il Segmento Global Ceramic ha registrato ricavi pari a 4,2 miliardi di dollari (-1,7% sul 2023), mantenendo al 39% la sua quota sui ricavi totali del gruppo e confermandosi il maggiore produttore mondiale di piastrelle ceramiche, con stabilimenti in USA, Messico, Brasile, Italia, Spagna, Bulgaria, Polonia e Russia e i marchi American Olean, DalTile, Marazzi, Ragno, Emilgroup, Eliane, Elizabeth, Vitromex, Kai, Kerama Marazzi.
Come specificato da Lorberbaum, sul margine operativo rettificato (6,9% per l’intero esercizio) ha pesato soprattutto l’impatto negativo dei prezzi, in parte compensato dalla maggiore produttività e dalle iniziative di contenimento dei costi: dalla riformulazione dei prodotti, all’efficientamento dei processi, alla razionalizzazione delle operazioni meno produttive o a costo più elevato.
Tra le principali iniziative di Global Ceramic nei mercati di riferimento, il gruppo segnala per gli Stati Uniti una maggiore presenza commerciale nel segmento dei contractor e presso i rivenditori di cucine e arredobagno. In Europa, invece, l’offerta di prodotti di alta gamma e l’attività di showroom dedicati ad architetti e progettisti nelle principali città (l’ultima apertura di Marazzi è stata a Roma lo scorso gennaio) stanno trainando la crescita delle vendite nel segmento commerciale. In aumento anche le esportazioni al di fuori della regione.
In Messico e in Brasile l’integrazione di Vitromex ed Elizabeth acquisite nel 2023 ha migliorato l’offerta dei prodotti, la struttura di vendita e le strategie di mercato. Per quanto riguarda il Brasile, le esportazioni sono migliorate a seguito dell’indebolimento della valuta locale, mentre in Messico è in corso un progetto di ristrutturazione che, una volta terminato, consentirà risparmi per circa 20 milioni di dollari l’anno.
Le previsioni per il 2025
“Da diversi anni il settore sta attraversando flessioni cicliche, ma siamo fiduciosi che i nostri mercati torneranno ai livelli storici, sebbene il punto di svolta resti incerto”, ha dichiarato Lorberbaum.
Secondo il presidente di Mohawk Industries, il primo trimestre 2025 confermerà la debolezza della domanda su tutti i mercati e l’ulteriore inasprimento della concorrenza con conseguente forte pressione sui prezzi. La ripresa del mercato potrebbe farsi attendere anche nei mesi successivi, sebbene sia negli Stati Uniti che in Europa persista un deficit abitativo importante, oltre alla necessità di procedere alla ristrutturazione del patrimonio residenziale più datato, dopo anni di progetti rimandati.
Nel frattempo, il gruppo procede sia sul fronte dello sviluppo di nuovi prodotti capaci di intercettare la domanda dei consumatori, sia col programma di ristrutturazioni di impianti avviato nel 2023 (tra cui quello citato in Messico) e che, una volta terminato nel 2026, dovrebbe ridurre i costi complessivi di circa 285 milioni l’anno.
“Come maggiore produttore mondiale di pavimenti – conclude Lorberbaum - ci troviamo in una posizione privilegiata per gestire l’attuale fase di mercato, cogliere le opportunità per una crescita redditizia nel lungo termine e affermarci con più forza in previsione di una ripresa del settore immobiliare.”
Segment |
Q4 2024 |
% Change |
2022 |
2023 |
2024 |
% Change |
Share on |
Global Ceramic |
1,008.2 |
+1.5% |
4,307.7 |
4,300.1 |
4,226.6 |
-1.7% |
39.0% |
Flooring North America |
937.2 |
+2.8% |
4,207.1 |
3,829.4 |
3,769.9 |
-1.6% |
34.8% |
Flooring Rest of the World |
691.8 |
-2.1% |
3,222.3 |
3,005.6 |
2,840.4 |
-5.5% |
26.2% |
Consolidated Net Sales |
2,637.2 |
+1.0% |
11,737.1 |
11,135.1 |
10,836.9 |
-2.7% |
100.0% |
Cover photo: Marazzi - The Top
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