Obiettivo net zero: Apulum accoglie la sfida
Il produttore rumeno di stoviglieria ha avviato un nuovo atomizzatore ATM18 Sacmi che consentirà di verticalizzare parte della produzione di granulato e di riciclare totalmente in linea gli scarti
Tra i più importanti produttori europei del tableware e primo assoluto in Romania, Apulum Porcelain Factory opera dal 1970 ad Alba Iulia - l’antica Apulum, già capitale del Regno di Transilvania. Qui, in uno stabilimento produttivo di 160mila mq di superficie, produce 50 milioni di pezzi/anno di cui il 90% esportati.
Le principali destinazioni sono l’Europa e il Messico, ma gli articoli fabbricati ad Alba Iulia si possono trovare facilmente anche in Giappone, Corea del Sud, Hong Kong o in Nord America, commercializzati negli store di IKEA, il principale cliente dell’azienda rumena.
Uno sviluppo e una crescita costante hanno caratterizzato gli anni più recenti della storia di Apulum che ha chiuso il 2021 con un fatturato di 36 milioni di euro. Questo si deve soprattutto allo spirito innovativo e al ricorso alle tecnologie più moderne voluto dalla nuova proprietà, ossia la italiana Rody Time Italia guidata da Alvaro Santini e Rodica Vasin che detiene la maggioranza relativa dal 2007. Importanti gli investimenti in automazione e digitalizzazione dei processi.
“Grazie alla robotica – spiegano in azienda – è possibile realizzare e ritoccare alla perfezione anche i prodotti con i formati più complessi, riducendo notevolmente la percentuale di scarto e portando il processo ad una maggiore efficienza e in linea con i nostri obiettivi di sostenibilità”.
Partner tecnologico di spicco, con intense collaborazioni che proseguono dal 2010, è Sacmi, che sta supportando l’azienda nel suo percorso di espansione e qualificazione produttiva, focalizzata oggi anche all’implementazione dell’economia circolare verso un futuro “a impatto zero”.
Obiettivo rifiuti zero
A fare recentemente il suo ingresso nello stabilimento di Alba Iulia è un atomizzatore Sacmi ATM18, specifico per la produzione di impasti per stoviglieria, che consentirà ad Apulum di internalizzare e verticalizzare parte della produzione di granulato e di riciclare totalmente in linea gli scarti di processo, riutilizzandolo come materia prima. L’obiettivo, infatti, è di valorizzare gli scarti di lavorazione, con il riciclo integrale degli scarti verdi e di quelli cotti, previa macinazione, all’interno dell’atomizzatore.
Si tratta, fra l’altro, di un progetto estremamente lungimirante, dato che è stato definito dalla proprietà nel dicembre 2021, ben prima quindi dell’aggravarsi del contesto internazionale sul caro energia e delle difficoltà su molti dei tradizionali canali di approvvigionamento delle materie prime.
Dotata di capacità evaporativa di 1.000 litri/ora, la macchina consente di ottenere circa 1,6 ton/ora di granulato, con range variabile in funzione dell’umidità standard della barbottina in entrata e della percentuale di umidità residua richiesta in output (tra il 2 e il 3%) a seconda delle ricette. Pur non colmando le attuali necessità produttive di Apulum, l’impianto rappresenta il primo passo per implementare logiche di economia circolare riducendo l’impronta ambientale e al tempo stesso la dipendenza dalle risorse e i costi dell’approvvigionamento.
Sostenibilità ed efficienza sono inoltre agevolate dallo schema progettuale dell’atomizzatore che, accanto al sistema di spruzzatura a lance indipendenti (7 lance in totale, ciascuna dotata di 2 ugelli) affianca le soluzioni per l’abbattimento dei fumi contenuti nelle polveri tramite cicloni e filtro a umido, nel rispetto delle normative vigenti sulle emissioni.
Il progetto ha visto una stretta collaborazione tra i team tecnici Sacmi e Apulum, a partire dagli interventi sull’infrastruttura – dove la macchina è stata installata con successo previo l’adeguamento delle coperture – alla realizzazione di tutti gli asservimenti, comprese le carpenterie. A cura di Sacmi anche la fornitura dei sistemi che consentono la piena integrazione dell’atomizzatore nell’impianto di preparazione impasti esistente.
Più efficienza, meno sprechi
Il progetto mette a valore i precedenti investimenti di Apulum in tecnologia Sacmi. Solo nel 2021 l’azienda rumena aveva perfezionato l’acquisto di una nuova pressa isostatica Sacmi-Sama (PHO Green) che ha portato a sei le soluzioni analoghe installate dal 2015, e del sistema di smaltatura a spruzzo tramite cabine airless Nebula, particolarmente indicato per le produzioni tableware in monocottura. Oltre all’alta efficienza, entrambe le soluzioni si distinguono per il loro apporto in termini di sostenibilità ambientale: la PHO451 Green consente di risparmiare sino al 30% nei consumi di energia e materie prime, mentre Nebula si avvale di opportuni sistemi di captazione dei vapori dello smalto che viene completamente reimmesso nel processo evitando sprechi e rischi di contaminazione dell’ambiente di lavoro.
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