Sacmi e il futuro del sanitario: mercati, tecnologie, design
Si è tenuto lo scorso 27 settembre a Imola l’annuale convegno sull’industria mondiale dei sanitari organizzato dal Gruppo Sacmi.
Giunto alla sua ottava edizione, l’evento ha chiamato a raccolta alcuni tra i protagonisti internazionali del settore per fare il punto sull’evoluzione degli scenari produttivi mondiali e sulla parallela evoluzione dei processi, dalla lavorazione delle materie prime alle esigenze di risparmio idrico ed energetico, fino alle nuove tecnologie di essiccazione e alle evoluzioni nel campo del design.
Protagonisti sul palco dell’Auditorium di Sacmi sono stati: Andy Skillen, direttore editoriale di Asian Ceramics, che ha presentato una panoramica sulla situazione del mercato; Mathieu Parfait, marketing development manager della francese Imerys, che ha illustrato lo scenario delle sfide sul fronte preparazione impasti. La parola quindi è passata a Khater Massaad, di Rak Ceramics, per fare il punto su una sfida non facile: “rimanere un gruppo indipendente in un mondo di multinazionali”.
A chiudere la giornata, tre contributi dedicati ad ambiti di importanza primaria: dalla riduzione del consumo di acqua nel processo produttivo (Peter Hancock, capo progetto della britannica Ceram Research), alle novità in tema di essiccamento (George W. Scherer, ordinario di Ingegneria civile e ambientale all’università di Princeton, negli USA), infine al design, importante chiave di volta per il futuro del settore e per la valorizzazione della ceramica made in Italy. Sul tema è intervenuto Carlo Martino, ricercatore del dipartimento Itaca (sezione arti, design e nuove tecnologie) all’università La Sapienza di Roma.
Ancora una volta, ampio e di altissimo livello il parterre dei visitatori, a conferma dell’importanza di questo convegno annuale quale punto di riferimento per gli operatori internazionali del settore del sanitario. Ben 29 le nazioni rappresentate, sia del vecchio continente – Spagna e Francia su tutti – sia tra i Paesi emergenti, che si pongono ogni anno di più come mercati di sbocco per le merci europee: dall’India al Brasile, dall’Egitto agli Emirati Arabi, fino alla Thailandia e all’Indonesia; particolarmente folta, poi, la presenza di operatori provenienti da Russia e Turchia. Importante anche la rappresentanza nordamericana, a sua volta grande importatore di merci e tecnologie europee, cui è affidato il compito, a giudicare dai positivi dati sulle esportazioni nel primo semestre 2010, di trainare la ripresa del settore.
Nell’occasione, Sacmi ha effettuato prove di colaggio in alta pressione, una tecnologia sempre più affermata sul mercato con la quale Sacmi sta facendo scuola in tutto il mondo.
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