TCNA rinnova la certificazione EPD per le piastrelle ceramiche
Confermato l’impatto ambientale decisamente inferiore delle piastrelle ceramiche rispetto ai materiali vinilici
Le piastrelle ceramiche prodotte in Nord America potranno contare per altri 5 anni sulla Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD, certificata da Underwriter's Laboratories che ha aggiornato il precedente EPD scaduto a dicembre 2019.
Ad annunciarlo, il Tile Council of North America (TCNA), l’associazione di categoria dei produttori di piastrelle di USA e Messico.
Il nuovo EPD ha efficacia immediata e consente ai prodotti da esso coperti di essere impiegati in tutti i progetti di architettura e green building, potendo soddisfare tutti i requisiti di sostenibilità, inclusi quelli stabiliti da LEED v4.1. Oltre l'85% delle piastrelle ceramiche prodotte in USA e Messico sono coperte dall'EPD, di cui si sono dotate aziende quali American Wonder Porcelain, Arto Brick, Crossville, Dal-Tile Corporation, Del Conca USA, Florida Tile, Interceramic USA, Ironrock, Porcelanite-Lamosa, Portobello America, Quarry Tile Co., StonePeak Ceramics e Vitromex USA.
Tra gli elementi che emergono dal nuovo EPD vi è la conferma che la piastrella ceramica è un materiale decisamente più sostenibile di tanti altri. In particolare, vanta un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto a quello riportato dagli EPD relativi ai materiali vinilici da pavimentazione (LVT e “rigid core board”).
Ad esempio, l’LVT ha un potenziale di riscaldamento globale a 75 anni doppio rispetto a quello della ceramica e incide sull'esaurimento delle risorse fossili tre volte di più di una piastrella. Valori ancora più elevati per i vinilici in “rigid core board”, rispettivamente tre e cinque volte superiori rispetto alle piastrelle ceramiche.
"Il potenziale di riscaldamento globale e l'esaurimento dei combustibili fossili durante l'intero ciclo di vita di un prodotto sono metriche chiave per caratterizzarne l'impronta di carbonio. L'EPD per le piastrelle ceramiche prodotte in Nord America, non solo ne attesta un’impronta di carbonio generalmente bassa, ma mostra anche il loro minimo impatto complessivo in termini di creazione di ossidanti fotochimici (smog), esaurimento dell'ozono, acidificazione e potenziale di eutrofizzazione rispetto agli EPD di materiali da pavimentazione alternativi", ha commentato Bill Griese, Direttore della divisione Standards Development and Sustainability Initiatives di TCNA.
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