Vesco riprenderà la produzione in Ucraina

Il gruppo minerario ucraino intende espandere l’attività estrattiva anche in altri paesi Ue, dopo l’avviamento della cava di argilla in Spagna.

Il Gruppo Vesco, tra i leader mondiali nell'estrazione e nella fornitura di materie prime ceramiche, si lascia alle spalle un altro anno impegnativo, anticipando per il 2024 un sensibile recupero delle vendite. A caratterizzare il 2023 è stato soprattutto l’avviamento della produzione in Spagna e la capacità del gruppo di soddisfare tutti gli ordini dei propri clienti, realizzando un fatturato di 75,2 milioni di dollari. Principale mercato è stata l’industria italiana produttrice di piastrelle, che ha rappresentato il 38% delle vendite totali.

Per supportare lo sviluppo delle sue società, il Gruppo ha investito 5,3 milioni di dollari, di cui 3,6 milioni destinati all’attività di R&S.

"Nel 2023 – ha dichiarato Dmytro Kostornichenko, direttore commerciale di Vesco - la domanda di materie prime ceramiche è risultata ancora in calo nella maggior parte dei mercati, soprattutto in Europa a causa della crisi economica generale e delle ostilità militari in Ucraina. Tuttavia, siamo riusciti a ottenere i primi risultati significativi nell'espansione strategica del business del Gruppo in Europa, che avevamo avviato già nel 2019. Nel 2023, attraverso Vesco Clays Spain, il Gruppo ha avviato la cava di argilla 'Encarnita' in Spagna. Particolare attenzione è stata dedicata alla ricerca e sviluppo per rafforzare le nostre competenze nell’utilizzo sostenibile dei giacimenti e nell'ulteriore diversificazione del nostro business minerario".

Per il 2024 il Gruppo Vesco prevede un raddoppio dei volumi di vendita, soprattutto sui suoi principali mercati, ossia Ucraina, Italia, Spagna, Turchia e Polonia. Per supportare questa crescita, riprenderà quest’anno le operazioni estrattive in Ucraina con una prima produzione non superiore alle 500mila tonnellate (sei volte inferiore rispetto ai livelli prebellici), svilupperà ulteriormente le rotte di trasporto del Mar Nero attraverso i porti ucraini e aumenterà le capacità logistiche a livello nazionale. Il gruppo intente inoltre proseguire gli investimenti volti ad espandere l’attività estrattiva anche in altri paesi dell'Unione Europea.

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