Abbattimento delle sostanze nocive dei fumi
Uno dei progetti più interessanti e innovativi che ha impegnato la divisione R&D di Poppi Clementino negli ultimi tempi riguarda lo sviluppo di un impianto di abbattimento delle sostanze nocive dei fumi emessi dal processo produttivo ceramico.
La volontà di approcciare nuovi temi che ruotano intorno a quello tradizionale del recupero energetico, ha spinto la Poppi Clementino a rafforzare la divisione R&D che oggi può contare su un team di giovani professionisti e un R&D Director, impegnati a sviluppare e testare nuove soluzioni tecnologiche.
Uno dei progetti più interessanti e innovativi che ha impegnato la divisione R&D negli ultimi tempi riguarda lo sviluppo di un impianto di abbattimento delle sostanze nocive dei fumi emessi dal processo produttivo ceramico. In dettaglio, la soluzione proposta, già brevettata, prevede di utilizzare nel ciclo produttivo i fumi provenienti dall’impianto di depurazione del forno, ottenendo in questo modo sia l’abbattimento degli inquinanti che un significativo risparmio energetico.
Le prime applicazioni in ceramica potrebbero essere condotte già nei prossimi mesi.
I fumi prodotti dal processo di cottura presentano diversi inquinanti tipici della combustione di sostanze organiche, quali ceneri, CO, SOV, tra cui aldeidi. Tra le aldeidi prodotte dalla degradazione termica delle sostanze organiche vi sono sia sostanze odorigene particolarmente fastidiose, che formaldeidi, pericolose per la salute. Altre sostanze inquinanti, tipiche dello specifico ciclo produttivo, includono cloruri, fluoruri e ossidi di zolfo (SOx). È evidente che il rilascio di tali sostanze in ambiente impatti sulla qualità dell’aria e possa risultare dannoso (o anche solo fastidioso) per l’uomo, e vada quindi evitato.
Oggigiorno esistono diverse tecniche per l’abbattimento dei fumi, ma alcune di queste risultano poco efficaci o estremamente costose a causa dell’elevato consumo energetico. Ad esempio, è possibile sfruttare la post combustione termica o l’abbattimento criogenico per le sostanze organiche volatili, due soluzioni che però, oltre ai costi eccessivi, non permettono un abbattimento consono di tutte le sostanze nocive presenti negli effluenti.
Il vantaggio della tecnologia sviluppata da Poppi è che permette di ridurre i SOV nei fumi e al contempo di utilizzare il calore del fluido a valle del post-combustore nell’atomizzatore, ottenendo un notevole risparmio energetico.
La concentrazione di SOV dopo il processo di ossidazione termica attuato dal post-combustore può essere notevolmente abbattuta ad un valore di circa 5,0 mg/Nm^3.
Il post combustore infatti, lavorando ad una temperatura prossima a 850°C ossida completamente la quasi totalità delle sostanze organiche presenti negli effluenti gassosi, inclusa la famiglia delle aldeidi con abbattimenti fino a circa il 75% rispetto alla concentrazione di aldeidi normalmente presente nelle emissioni di un forno ceramico a valle del filtro.
Funzionamento dell’impianto
Come schematizzato in figura, il sistema progettato da Poppi prevede di aspirare i fumi provenienti dall’impianto ceramico mediante un condotto di aspirazione (1), successiva filtrazione mediante filtro a maniche (2) utilizzando bicarbonato di sodio come reagente. Segue la fase di ossidazione termica mediante l’utilizzo del post-combustore (3) e conseguente riutilizzo dei fumi filtrati e riscaldati nell’atomizzatore (5). Quest’ultimo procedimento consente un abbattimento aggiuntivo delle sostanze nocive nei fumi attraverso l’ulteriore filtrazione a valle (10).
Grazie a questa sequenza di trattamenti, si ottiene un significativo abbattimento progressivo dei sotto-prodotti inquinanti (composti inorganici e organici) senza aggravi sui costi di gestione o dell’energia, anzi, con un risparmio e un rendimento termico maggiore rispetto ai metodi tradizionali.
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