Nuove tecnologie per l'assistenza remota

Giambattista Gruosso - Politecnico di Milano (Italy)

Teleassistenza e telecontrollo dei beni strumentali sono due temi non nuovi nel panorama dell’automazione.

Le prime esperienze in questo contesto risalgono agli anni ‘80 con l’introduzione di sistemi di comunicazione sempre più efficienti ed efficaci, ma solo ai giorni nostri si può parlare della nascita di una vera e propria scienza multidisciplinare.

Oggi questi due ambiti tecnologici stanno vivendo, infatti, una nuova primavera grazie alla diffusione di nuove tecnologie abilitanti che permettono lo sviluppo di servizi particolarmente appetibili. Una ulteriore spinta sta provenendo dalla diffusione di una cultura della manutenzione, che vuole aumentare l’efficacia dei processi, senza necessariamente un incremento dei costi.

La diffusione dei concetti dell’Industria 4.0 sta cambiando notevolmente il panorama: le macchine sono sempre più connesse e sensorizzate e questo aiuta i costruttori a ottimizzare efficacemente la manutenzione, offrendo il miglior supporto possibile: anziché raggiungere la sede del cliente, il tecnico può accedere alle macchine a distanza per diagnosticare la fonte del problema o fornire supporto durante l’installazione e la manutenzione.

In entrambi i casi, il cliente può beneficiare di tempi di risposta più rapidi e contare su tutte le risorse tecniche del team aziendale invece che su quelle del singolo operatore. Il punto di partenza di tutto questo è un cambio di prospettiva: i servizi diventano il centro di un nuovo modo di creare valore.

Il panorama economico internazionale mostra infatti come le imprese costruttrici di beni strumentali che hanno abbinato servizi alla sola vendita del bene hanno acquisito posizioni di vantaggio sui mercati rispetto ai modelli di vendita tradizionali. In altre parole, si passa dal modello di azienda che mantiene il prodotto come nucleo del suo Business Model (e che determina pertanto la sua competitività lavorando su prestazioni, a prezzo e flessibilità) a quello di azienda che vede il servizio come cuore della sua “value proposition”, traendo marginalità dall’ottimizzazione dei costi di gestione.

  • Leggi l'articolo completo pubblicato su Ceramic World Review 116/2016.

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