Acimac: innovazione e fiducia per ripartire
Un fatturato 2008 in contrazione del 10 per cento, previsioni non favorevoli anche per il 2009, ma occupazione che tiene e fiducia nella ripresa dell’economia mondiale e nella solidità di un settore che ha già saputo affrontare e superare periodi di difficoltà. E’ questa la fotografia del settore che il presidente di Acimac, Pietro Cassani, ha delineato alla stampa in occasione del tradizionale incontro di Natale.
Dopo l’ottimo risultato segnato nel 2007, con un fatturato record pari a 1.937,5 milioni di euro, in crescita del 13,8 per cento sull’esercizio precedente, per il settore dei produttori italiani di macchine per ceramica si prospetta una contrazione nell’ordine di dieci punti percentuali per quanto riguarda il 2008, con un fatturato che dovrebbe aggirarsi attorno ai 1.700 milioni di euro. La stima si riferisce in particolare all’andamento dei primi dieci mesi dell’anno, ma potrebbe essere rivista al ribasso a causa della gelata finanziaria d’autunno, che ha comportato l’annullamento o la sospensione di alcuni ordini già registrati. La quota export del settore, anche nel 2008, supererà il 70 per cento del fatturato. Sul fronte occupazionale, anche grazie a un sistema di lavoro flessibile che caratterizza le aziende del settore e alla costante ricerca dell’efficienza interna, non sono previste ripercussioni nell’immediato per i 7.500 addetti del settore.
La ripresa, secondo Acimac, non è alle porte: la sensazione è che anche il 2009 registrerà un ulteriore diminuzione delle vendite, intorno al 10 per cento. L’auspicio è che almeno dalla seconda metà del 2009 diventino concreti i segnali di una inversione di tendenza della situazione macroeconomica. La ripresa dell’industria delle costruzione in molti paesi, un probabile riequilibrio finanziario che comporti precise garanzie di accesso al credito, un clima di maggiore fiducia da parte degli imprenditori che rilanci gli investimenti in beni strumentali: sono queste le premesse per il rilancio di un settore che accompagnerà questi mesi con un lavoro ancora più intenso sul fronte dell’innovazione di processo e di prodotto. Solo con soluzioni tecnologiche innovative (sempre più efficienti, automatizzate, attente ai consumi energetici, in grado di conferire valore aggiunto al prodotto finale in termini estetici e prestazionali), i produttori italiani di macchine per ceramica potranno rimanere un punto di riferimento a livello mondiale.
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