Eletto il nuovo consiglio direttivo di Acimac

15/06/05 - Nel corso dell’assemblea annuale di Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica) svoltasi il 10 giugno, è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo che risulta composto da: Antonella Dolcini (Eurotecnica), Carlos Ferrer (Esmalglass Italia), Barbara Franchini (F.M.), Ivanno Ligabue (LB Officine Meccaniche), Claudio Marani (Sacmi Imola), Luigi Montermini (Nuova Fima).
Fanno inoltre parte di diritto del Consiglio il presidente Pierluigi Ponzoni (Lema), i tre vicepresidenti Rino Bedeschi (Bedeschi Impianti), Giambattista Pedrini (Pedrini), Fabio Tarozzi (Barbieri & Tarozzi), e il ‘past president’ Franco Stefani (System).

Nella stessa occasione sono stati presentati i dati relativi all’andamento economico del settore nel 2004, anno che ha segnato la conclusione di una tendenza negativa che perdurava da tre anni.
Il fatturato totale dei costruttori italiani di macchine per ceramica è infatti salito a 1.593,4 milioni di euro (+13,6% sul 2003), merito sia del buon andamento sul mercato domestico (+4,6% per un totale di 448 milioni di euro), sia soprattutto della forte crescita dell’export che ha raggiunto i 1.145,4 milioni di euro (+17,6%).

Tutte le aree geografiche hanno segnato importanti incrementi di fatturato: +54% in Medio Oriente (divenuto il primo mercato di esportazione delle imprese italiane), +24,6% in Europa Occidentale, +39% in Europa Centro-Orientale, +20,3% in Cina, +6,1% in Nord America, +16,2% in Centro-Sud America. Uniche eccezioni i paesi asiatici (Cina esclusa) che arretrano del 32,1% e l’Africa (-6,6%).

Negli approfondimenti i dati e le tabelle di sintesi dell’indagine statistica

• Le imprese del settore
• La composizione del fatturato
• I Mercati
• I Settori clienti
• Le Tipologie di macchine
• Le previsioni per il 2005


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Le imprese del settoreLe imprese del settore

Le imprese italiane fornitrici di macchine per ceramica nel 2004 sono risultate 175, rispetto alle 173 dell’anno precedente, rappresentando il saldo tra chiusure e creazione di nuove imprese, fusioni e incorporazioni.
La composizione del fatturatoLa composizione del fatturato

Il 2004 si è chiuso per il settore con un volume d’affari complessivo pari a 1.593,4 milioni di euro (+13,6% sul 2003) con un incremento in valori assoluti di 191 milioni di euro.

Solo in parte recuperato il calo delle vendite sul mercato italiano registrato nel 2003 (-11,5%),il fatturato infatti si assesta a 448 milioni di euro con un incremento rispetto al 2003 di + 4,6% pari a 19,5 milioni di euro in valori assoluti.

Al contrario, le esportazioni hanno registrato un sensibile incremento rispetto ai livelli del 2002 e 2003, passando da 974, del 2003, a 1.145,4 milioni di euro. L’incidenza dell’export sul fatturato totale del settore sale pertanto dal 69,4% al 71,9%.


I MercatiI Mercati

Il 2004 ha visto il recupero delle vendite anche sui mercati, come l’Unione Europea, che registravano un perdurante trend negativo; fa eccezione il Sud Est Asiatico dove le vendite continuano il processo di contrazione.

Il Medio Oriente, che registra una crescita ininterrotta ormai dal 1999, supera nel 2004 l’Unione Europea, diventando la prima area geografica per esportazione di tecnologia ceramica italiana che qui raggiunge vendite pari a 280,3 milioni di euro (+54,3%).
L’Iran rimane il paese in cui è più forte la domanda di macchine ed impianti italiani.

L’Unione Europea ha registrato un parziale recupero delle vendite passando da 192 a 239,3 milioni di euro e risalendo a una quota del 20,9% del fatturato estero totale.
Questi risultati non sono però sufficienti al mantenimento del primato come principale area di esportazione. La UE infatti si colloca nel 2004 al secondo posto, dietro il Medio Oriente. Le difficoltà dell’industria spagnola produttrice di piastrelle rimangono la principale causa della minore domanda di tecnologia in quest’area.

Terzo mercato di esportazione diventano i paesi dell’Europa orientale nei quali, dopo un anno di calo fisiologico, riprende il trend positivo di crescita delle vendite che raggiungono il valore, in termini assoluti, di 150,1 milioni di euro, che significano un +39% di crescita rispetto al 2003.

Riprendono anche le vendite in Cina, Hong Kong e Taiwan che si assestano nel 2004 a 97,9 milioni di euro (+20,3%), mentre il resto dell’Asia registra un segno negativo di -32,1%. Questo perdurante risultato in calo si deve soprattutto alla sensibile diminuzione delle vendite nel Sud Est Asiatico.

In leggero calo le esportazioni in Africa (-6,6%) che però nel 2003 avevano registrato un incremento del 24,2%, mentre sia nell’area nordamericana del Nafta, dove le esportazione si concentrano principalmente in Messico, e che registra un +6,1%, e nel Centro e Sud America (+16,2%), le esportazioni continuano a registrare una progressiva crescita.


I Settori clientiI Settori clienti

Il 2004 conferma, senza particolari scostamenti, la ormai consolidata ripartizione delle vendite di macchine in riferimento alle sei diverse tipologie di industrie ceramiche clienti, ossia i settori produttori di piastrelle (l’82,8% del fatturato totale del comparto), di laterizi (l’8,3%), di sanitari (il 5,7%), di stoviglieria (il 2%), refrattari e ceramica varia (rispettivamente l’ 1.1% e lo 0,1%).
Il valore delle vendite di impianti per la produzione di piastrelle, è salito sensibilmente da 1.156,6 a 1.319,9 milioni di euro (+14,1% sul 2003).

Più contenuto l’aumento delle vendite in Italia che ha registrato un + 5,4% sul 2003 salendo a 361,9 milioni di euro. Significativo invece l’aumento delle esportazioni destinate a questo specifico comparto, pari a 958 milioni di euro (+17,8 % sul 2003, cioè 144,8 milioni di euro in valori assoluti).

Per quanto riguarda le altre tipologie di macchine per ceramica, colmano solo parzialmente il calo registrato fra 2002 (160 milioni di euro) e 2003 (122,8 milioni di euro) le macchine per laterizi che registrano un fatturato di 131,6 milioni di euro, mentre registrano un notevole incremento le vendite di macchine per sanitari (da 65,5 a 91,11 milioni di euro), macchine per refrattari (da 12,2 a 17,3 milioni di euro); battuta d’arresto invece per macchine per stoviglieria (che ritornano quasi ai livelli del 2002 passando da 37,6 a 31.2 milioni di euro) e calano drasticamente le vendite di macchine destinate alla ceramica varia (da 7,8 a 2,3 milioni di euro).

Le Tipologie di macchineLe Tipologie di macchine

Come nel 2003 rispetto al 2002, l’incidenza delle singole tipologie di macchine sulla composizione del fatturato totale di settore non ha registrato nel 2004 scostamenti significativi rispetto a quella storica.

La maggior parte dei settori regista una crescita, compresi anche quelli che erano in calo nel 2003, e cioè le macchine destinate alla formatura del prodotto (presse), che hanno registrato un aumento del 22,6% e quelle destinate alla cottura (+34,7%).

In calo, invece, la vendite di stampi (-4,7%), di impianti per la scelta, confezionamento e pallettizzazione (-19,1%) e di strumenti di laboratorio (-53,1%)
Le previsioni per il 2005Le previsioni per il 2005

Il 2005 riflette in parte quanto già emerso in fase previsionale: il parziale recupero del mercato spagnolo e la crescita di Russia e Medio Oriente.
Va rilevato comunque che, pur a fronte di un fatturato in sostanziale crescita, continuano a ridursi i margini di redditività per la maggior parte delle aziende del settore prevalentemente composto da piccole e medie imprese. A questo si aggiunge la persistente incertezza del quadro economico mondiale che influisce pesantemente su un comparto che storicamente ricava dalle esportazioni oltre i due terzi del proprio fatturato, con presenze consolidate su tutti i mercati mondiali.
A dimostrazione di ciò, i primi sei mesi dell’anno in corso registrano un generalizzato calo della domanda.

Per quanto riguarda i prossimi sei mesi le vendite dovrebbero vedere un parziale recupero, che comunque difficilmente consentirà di chiudere l’anno sugli stessi valori di fatturato del 2004 Per quanto riguarda i mercati si prevede che continui il trend positivo del paesi dell’Europa Orientale, mentre il Medio Oriente, in particolare l’Iran, potrà registrare una fisiologica flessione degli acquisti.

Il comparto, per continuare ad essere competitivo in un quadro internazionale non stabile, dovrà proseguire nell’offerta di proposte tecnologiche sempre più innovative e di conseguenza continuare ad investire nella ricerca. Dovrà inoltre, per questo motivo, continuare sulla strada del già avviato, seppur lentamente, processo di aggregazione, quale elemento vitale, per riuscire ad assorbire i costi crescenti della ricerca e del presidio dei mercati.

Le tabelle di sintesiindagine_2005.pdf

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