La prima volta dei sanitari
Secondo le evidenze emerse da questo studio, il settore è costituito da 51 imprese industriali che in totale hanno prodotto 9.123.316 pezzi: di questi, le 39 aziende localizzate nel distretto di Civita Castellana, principale polo produttivo nazionale, ne hanno realizzati 3.903.510, pari al 42,8% del totale.
Relativamente ai materiali, le produzioni Vitreous China e Fine Fire Clay (realizzate per il 40% nel distretto di Civita Castellana) sono risultate essere il 74,9% del totale, mentre il Fire Clay rappresenta il 25,1% (qui esiste un equilibrio tra il distretto viterbese e le altre province italiane).
Il settore ha chiuso il 2006 con un fatturato pari a 449 milioni di euro, di cui 308 milioni di euro derivanti dalle vendite in Italia e 141 milioni di euro dall’export. In quantità, le vendite sono state pari a 8.849.617 pezzi. I “vasi” e i “lavabi” coprono il 50% delle vendite complessive, una percentuale che supera i 4/5 se si considerano anche i “piatti doccia” e i “bidè”.
Il consumo italiano è stato pari a 8.209.011 pezzi, derivanti per il 71,7% dalla produzione nazionale e per il 28,3% dalle importazioni.
L’export ammonta invece a 2.964.336 pezzi (33,5%): principale area di sbocco è l’Unione Europea, dove finiscono i due terzi di tutte le esportazioni: nel continente il primo mercato è la Spagna (22,24%), seguito da Gran Bretagna (8,25%), Germania (6,90%) e Francia (4,92%). In Asia viene esportato il 6,96% del totale, mentre marginali sono le esportazioni verso le Americhe, pari al 2,59%.
Dal punto di vista delle tipologie produttive, il Vitreous China ed il Fine Fire Clay coprono il 41,4% del totale esportato e sono destinate per quasi il 70% al mercato europeo, mentre il Fire Clay rappresenta il 58,6% delle vendite oltre confine, concentrate per quasi i due terzi nei paesi dell’Unione Europea, in particolare in Spagna.
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