La qualità salva il made in Italy
La 27esima indagine statistica nazionale, presentata per la prima volta col nuovo nome di Confindustria Ceramica, mostra una produzione ancora in lieve calo (-0,25% sul 2005, che rappresenta però la flessione minore degli ultimi cinque anni) ferma a 568,6 milioni di mq e realizzata da 207 imprese attive sul territorio nazionale, anch’esse in calo di 18 unità rispetto allo scorso anno, a cui fa da contraltare un fatturato in crescita a 5.741,6 milioni di euro, +6,87%.
In valori assoluti, il fatturato generato in Italia è risultato pari a 1.583,2 milioni di euro (+4,95%), mentre quello dato dall’esportazione è stato di 4.158,3 milioni di euro (+7,62%). In termini quantitativi, in Italia sono stati venduti 170,5 milioni di mq (+0,29%), all’estero 395,8 milioni di mq (+1,41%).
Nel 2006 è inoltre continuata l’ascesa nei prezzi medi di vendita, con un incremento del 5,74% sull’anno passato (frutto di un +4,65% in Italia e un +6,12% all’estero) che risponde ad un miglioramento nel mix dell’offerta, ma anche una reazione ai crescenti costi di produzione, soprattutto legati all’energia, e al deprezzamento del dollaro sull’euro.
Questi incrementi, che le imprese italiane sono riuscite a far accettare al mercato, non si sono però tradotti automaticamente in un miglioramento dei margini reddituali.
Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, il 2006 ha confermato la leadership del gres porcellanato che, con 383,1 milioni di metri quadrati, copre ora il 67,38% dell’intera produzione.
Da segnalare come, sebbene la tipologia smaltata rimanga quella che registra i volumi di vendita maggiori, i nuovi sei forni accesi per questa tipologia sono tutti dedicati alla variante non smaltata, la tipologia dove l’Italia è maggiormente in grado di differenziarsi rispetto alla concorrenza.
Seguono le monocotture (20,50%) e la bicottura (8,34%). In termini strutturali, prosegue il trade off tra monocottura pasta bianca (-11,13%) e porcellanato smaltato (+4,42%).
La continua tensione verso l’innovazione di prodotto è ulteriormente testimoniata dal valore degli investimenti programmati per il 2007 pari a 331,7 milioni di euro, in crescita del 29,57% sul 2006.
A influire su questo dato però l’avvio di un importante piano di investimenti triennale da parte di uno dei maggiori gruppi del settore che comprende, nel solo 2007, una spesa di 50 milioni di euro.
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