Le piastrelle made in Italy restano campioni di export
Supera del doppio il mercato domestico italiano (31,24%) quello estero, che si attesta al 68,7% del fatturato totale. Tuttavia le esportazioni di tutto il 2009 hanno subito un calo del 20,9% in quantità, pari a 280,8 milioni di mq e del 19,5% in valore, pari a 3.255 milioni di euro, con una variazione del prezzo medio positiva (+1,78%).
Il mercato nei paesi dell’UE registra vendite pari a 166 milioni di mq, in flessione del 16,36%. I mercati di riferimento, Francia e Germania calano rispettivamente del -12,66% e -3,95%.
Sono scese a 114,8 milioni di mq (-26,71% in quantità e -25,88% in valore) anche le vendite nei continenti extracomunitari, così come negli “altri paesi extra UE” (-28,47% in quantità e -29,47% in valore), dove rimane la difficile situazione della Russia (con ridimensionamenti superiori al 40% in volumi e quantità ma lieve incremento dei prezzi medi).
-33,09% in quantità degli USA, una flessione del 20% sia in Asia sia in Africa, con prezzi medi in aumento, e un calo del 25,25% in Australia e Oceania.
Flessione per l’internazionalizzazione del Made in Italy
La crisi non ha risparmiato nemmeno i mercati dove hanno operato le fabbriche estere controllate dai gruppi ceramici italiani. Al 31 dicembre 2009 erano operative 19 società di diritto estero controllate o partecipate da 9 gruppi ceramici italiani, con un’occupazione di 6.297 dipendenti (-9,73%).
La produzione italiana di matrice estera è stata di 108,7 milioni di mq (-14%): il 75,2% avviene in paesi europei (-18% in mq), la restante parte negli USA. Le vendite complessive sono di 117,6 milioni di mq (-10,6%) e, in termini di vendite, hanno registrato un fatturato complessivo di 875,9 milioni di euro (-13%).
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