Scenari e trend dell'edilizia mondiale

 

Un interessante convegno ha animato il quartiere fieristico riminese durante la settimana dedicata a Tecnargilla. Obiettivo: fare il punto sui cambiamenti in atto a livello mondiale nel settore delle costruzioni, delineando scenari attuali e futuri e orientando le imprese della filiera nell’individuazione di strategie capaci di supportarle nelle nuove sfide di mercato.

 

“ Scenari e trend dell’edilizia mondiale” è il titolo dell’intervento di Prometeia presentato da Giuseppe Schirone, di cui riportiamo una sintesi. La relazione completa è disponibile su www.tecnargilla.it e scaricabile su tablet.

 

Cambia la geografia degli investimenti

L’industria mondiale delle costruzioni ha subito negli ultimi anni un calo preoccupante. In Italia, in particolare, gli investimenti hanno subito un contraccolpo pari al -6% con una redditività praticamente dimezzata.  La traversata si preannuncia ancora lunga perché, per quel che riguarda questo mercato, si prevedono altri 5 anni di recessione e stagnazione. Appare chiaro, dunque, che il modello attuale non è più proponibile e che le imprese italiane devono cercarsi le opportunità all’estero. Molte hanno messo in atto già da tempo strategie di internazionalizzazione in virtù del fatto che la geografia degli investimenti in costruzioni è oggettivamente cambiata: se nel 2000 la quota assorbita dai Paesi avanzati raggruppava il 77% del mercato mondiale, nel 2011 è scesa al 61%, il 40% è altrove. Dopo il –7% registrato nel triennio 2007-2010, gli investimenti mondiali sono tornati a crescere nel 2011, ma solo grazie al contributo dei nuovi mercati. La crisi del real estate infatti, non ha fermato gli investimenti nei Paesi emergenti che hanno continuato a svilupparsi (+60% ca nel 2000-07, +15% nel 2008-2011). Tra questi spiccano i BRICs (Brasile, Russia, India, Cina), dove si concentra attualmente 1/4 del mercato globale degli investimenti in costruzioni: nel 2000 era il 10%!

Meno vistosa la crescita dei Next-11 (Messico, Egitto, Iran Filippine, Indonesia, Korea, Turchia  (+Vietnam, Bangladesh, Pakistan e Nigeria), passati in 11 anni dal 6 al 7% degli investimenti mondiali.

Nello specifico, nei Paesi BRICs, a livello di investimenti 2011, la parte del leone la fa il genio civile (Brasile 55%, Russia 50%), buono il rapporto anche con il non residenziale in cui primeggiano l’India con il 45% e la Cina con il 30%. Il residenziale ottiene anch’esso uno spazio di tutto rispetto: in Cina raggiunge il 33% del totale degli investimenti mentre in Russia tocca il 30%.

 

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Costruzioni nei BRICs/driver diversi degli investimenti

 

Nel breve termine il quadro degli investimenti in costruzioni nei BRICs (Cina a parte con un rallentamento già diagnosticato), non dovrebbe subire particolari stravolgimenti. All’opposto, nei Paesi avanzati, sia fattori macro, come risorse per la crescita e politiche di bilancio, sia fattori specifici (stock di invenduto, prezzi delle abitazioni), limiteranno con poche eccezioni gli investimenti in costruzioni.

Per il medio termine, ossia per il triennio 2012-2014 è possibile azzardare alcune previsioni.

 

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Una visione d’insieme/prospettive 2012-14

Nelle economie più avanzate si potrebbe verificare una ripresa del mercato negli Stati Uniti, anche se in prossimità di minimi storici, e della Germania, dove le favorevoli condizioni di finanziamento e la crescita dei redditi stanno sostenendo la domanda abitativa. In Cina si potrebbe assistere a uno sgonfiamento della bolla immobiliare. Per quanto riguarda l’edilizia residenziale, infatti, nel 2007-2011 la Cina ha raggiunto tassi di crescita dell’11%, nel triennio 2012-2014, invece, potrebbe verificarsi una flessione di circa 4 punti percentuali. Brasile e India manterrebbero i livelli di crescita del quadriennio precedente e si assisterebbe all’accelerazione della Russia.

Entro il 2014 la filiera dell’edilizia potrebbe riservarci nuove “scalate” con nuove opportunità anche nell’edilizia privata commerciale.

 

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I protagonisti degli investimenti in edilizia /BRICs , ma non solo…

Del resto i trend demografici parlano chiaro e prevedono entro il 2025 500 milioni di nuovi cittadini in 5 Paesi (Cina +252%, India +163%, Indonesia + 44%, Brasile +25%, Turchia +17%). Il fenomeno di sviluppo demografico, associato alla facilità di accesso al credito in atto nei mercati in crescita e al maggior reddito disponibile, produrrà un incremento della domanda di nuove abitazioni e nuove opportunità nell’edilizia commerciale. Nei prossimi 5 anni il maggior  numero di nuovi consumatori potenziali  arriverà dai mercati emergenti e ci saranno 100 milioni di nuovi ricchi solo da Cina, India e Brasile.

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L’era dei BRICs

Le sfide per l’industria italiana

Dunque, nel lungo termine, che fare? Le aziende manifatturiere italiane dovranno raccogliere nuove sfide puntando alla differenziazione e al controllo dei mercati con più attenzione alla fase finale della catena del valore e all’efficienza: vanno modificati benchmark di riferimento e criteri di formazione di prezzi e margini. Tutto questo considerando che aumenta la distanza media da percorrere per esportare, in quanto i mercati più dinamici sono ora ad almeno 6000 km. L’industria italiana delle macchine per ceramica e laterizio ha già dimostrato di saper cogliere, o addirittura anticipare, i mutamenti di scenario, con oltre i 2/3 dell’export rivolto da tempo alle aree del mondo in crescita. E per i settori rivolti esclusivamente al mercato interno? È il caso dell’industria italiana dei produttori di laterizi su cui pesa la maggior frammentazione, il 55% della produzione è realizzato da piccole imprese da 0-10 mln di euro di fatturato. Anche per loro i tempi richiedono un salto culturale: bisogna crescere, diventare grandi, aggregarsi senza tuttavia perdere il controllo. Le reti di impresa, in questo, senso, costituiscono una grossa opportunità di crescita  mantenendo la propria autonomia.

C’è dunque da mettere in gioco il coraggio che ha sempre contraddistinto i nostri imprenditori i quali ricoprono senza dubbio un ruolo chiave nel rilancio dell’economia. 

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