A Cevisama un cauto ottimismo
Si è conclusa lo scorso venerdì, l’edizione 2010 di Cevisama, la vetrina della ceramica made in Spain. Nonostante il numero dei visitatori inferiore agli anni passati, ma – secondo i pareri raccolti in fiera – superiore a quelli presenti lo scorso anno, i produttori spagnoli di piastrelle di ceramica appaiono fiduciosi nel futuro. In aumento rispetto all’edizione 2009 in particolare le visite provenienti da Maghreb, Medio Oriente e Sud America.
I vertici di Ascer hanno confermato in conferenza stampa il permanere di una situazione difficile anche nel 2010, anche se prevedono il mantenimento dei risultati raggiunti nel 2009. Se, infatti, il mercato domestico non mostra segni di ripresa, quelli internazionali stanno lentamente riprendendo vitalità. I primi segnali positivi stanno arrivando da Medio Oriente e Nord Africa e, in Europa, da Francia e Germania.
Secondo i dati resi noti da Ascer, l’industria spagnola delle piastrelle di ceramica lo scorso hanno si è contratta mediamente del 30%. Le vendite sono calate complessivamente del 29%, accusando una forte riduzione sia sui mercati internazionali (-25%), che rappresentano lo sbocco principale per i prodotti spagnoli con il 65% del fatturato realizzato in ben 180 Paesi, sia su quello nazionale, dove il calo è stato maggiore (-35.6%), a causa della paralisi del mercato delle costruzioni, che sta scontando le crescite record degli anni passati. Conseguentemente, la produzione si è ridotta del 35% fermandosi a 323 milioni di mq. Il minore calo nel fatturato rispetto alla produzione è imputabile al crescente apprezzamento del made in Spain sui mercati internazionali che ha consentito, in alcune aree, di incrementare il prezzo di vendita dei prodotti, oggi mediamente attorno ai 7/8 euro al mq.
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