Kajaria Ceramics accelera la crescita
Il maggiore produttore indiano di piastrelle prevede un incremento delle vendite del 15% per i prossimi tre anni, confermando così il trend di crescita registrato nell’ultimo esercizio.
Kajaria Ceramics, maggiore produttore indiano di piastrelle e tra i primi dieci nel mondo, ha chiuso l’ultimo esercizio fiscale al 31 marzo 2022 con risultati decisamente brillanti.
Le vendite totali in volume hanno sfiorato i 92 milioni di mq, in aumento del 21% sull’anno precedente, e i ricavi sono cresciuti del 33% a circa 490 milioni di dollari. L’ottimo momento è proseguito nel primo trimestre (chiuso al 30 giugno) del nuovo anno fiscale, che ha segnato un incremento di fatturato dell’80% anno su anno (circa 133 milioni di dollari), portando a sette i trimestri consecutivi di crescita a doppia cifra. Il margine EBITDA per il trimestre è rimasto stabile al 15% nonostante l'aumento dell'inflazione e di tutte le voci di costo, incluso, in primo luogo, il gas.
“Siamo molto soddisfatti delle prestazioni conseguite l’anno scorso e nel primo trimestre di quest’anno, un’ulteriore conferma di quanto conti una gestione aziendale impostata sul criterio della sostenibilità”, ha affermato il presidente Ashok Kajaria. “Pur in un contesto di tensioni geopolitiche e prezzi elevati delle materie prime, abbiamo raggiunto il nostro record storico sia come volumi di vendita che come fatturato. Questo slancio, che continuo a ritenere proseguirà anche nel prossimo futuro, si deve ad una serie di ragioni, tra cui una maggiore spinta del settore immobiliare, la rapida urbanizzazione, i cambiamenti nelle scelte di acquisto dei consumatori e il maggiore impiego di ceramica nei progetti di ristrutturazione edilizia in sostituzione di altri materiali”.
Il gruppo indiano, che continua a mantenere il suo focus sul mercato interno (l’export rappresenta appena il 2% dei volumi), prevede un incremento delle vendite del 15% per i prossimi tre anni.
Secondo Ashok Kajaria, questo è possibile nonostante “il principale problema sia oggi rappresentato dall'aumento dei prezzi del gas e dall'incapacità del settore di trasferirlo sul mercato”.
Leggi l’intervista complete pubblicata su Ceramic World Review 148.
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