La ripartenza di Kajaria Ceramics dopo il lungo lockdown indiano
Il gruppo indiano guarda con fiducia al recupero post pandemia, forte della sua solidità finanziaria e dei recenti investimenti produttivi
Kajaria Ceramics, il maggiore produttore indiano di piastrelle e tra i principali gruppi ceramici a livello mondiale con una capacità produttiva di 73 milioni mq, ha chiuso l’esercizio fiscale al 31 marzo 2020 con un fatturato di 28,08 miliardi di rupie (circa 373 milioni di dollari), in calo del 5% sull’anno precedente.
La flessione è da imputare al sensibile decremento delle vendite nel mese di marzo che ha coinciso con l’inizio dell’emergenza sanitaria.
Ora, concluso il lungo lockdown indiano, gli impianti di Kajaria Ceramics stanno funzionando quasi a pieno regime, i rivenditori sono tutti già operativi, così come sono ripartiti i consumi, l’attività commerciale e il settore dei servizi.
“La situazione è alquanto incerta e ancora difficile da prevedere – confessa il presidente Ashok Kajaria – ma stiamo monitorando attentamente l'evoluzione della pandemia e adattando di conseguenza le strategie. Siamo consapevoli che le performance finanziarie del gruppo nel 2020/21 saranno leggermente inferiori all’esercizio precedente, ma siamo fortemente determinati a superare la crisi con un ulteriore scatto in avanti. Fortunatamente, possiamo contare su una solidità finanziaria e una sufficiente liquidità per proseguire con una certa tranquillità. A questo si aggiungono gli ultimi investimenti produttivi nel segmento del gres porcellanato e dei sanitari, che dovrebbero migliorare le nostre prospettive di crescita quanto tutto sarà rientrato nella normalità”.
Leggi l’intervista completa ad Ashok Kajaria su Ceramic World Review 138
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