Il 2020 dei colorifici spagnoli

Fatturato a 1.256 milioni di euro (-5,3% sul 2019), di cui il 70,5% da esportazioni (-5,9%). Più rapido il recupero sul mercato spagnolo che chiude il 2020 a -3,7%.
Con un primo recupero nel terzo trimestre del 2020, seguito da un incremento ancora più sostenuto nel quarto, l’industria spagnola produttrice di fritte, smalti e colori per ceramica è riuscita a chiudere l’esercizio 2020 con una perdita di fatturato decisamente più contenuta rispetto a quanto gli imprenditori del settore si potevano attendere all’inizio dell’estate.
Secondo l’associazione di catagoria ANFFECC, le vendite del comparto hanno prodotto ricavi totali pari a 1.256 milioni di euro, segnando un calo del 5,3% sul 2019. Una risalita comunque notevole, se pensiamo che nel secondo trimestre del 2020 le conseguenze del confinamento imposto dalla pandemia avevano fatto crollare le vendite di ben il 37% rispetto allo stesso periodo del 2019.
A subire maggiormente le criticità del 2020 sono state le esportazioni, scese a 885 milioni di euro (-5,9% sul 2019) e pari al 70,5% del fatturato totale dei colorifici spagnoli.
Le vendite sul mercato nazionale, pari a 371 milioni di euro (il 29,5% del totale), hanno recuperato più velocemente - parallelamente ad un riavvio sostenuto dell’industria ceramica spagnola -, limitando il calo dei ricavi al -3,7%.
Per quanto riguarda l’andamento dei principali mercati di esportazione, secondo i dati ICEX l’Italia si conferma il maggiore mercato estero, nonostante la flessione del 3,5% delle vendite. A seguire, l’Algeria, dove l’export dei colorifici spagnoli è cresciuto dell’11% recuperando anche gli effetti negativi del blocco alle importazioni di un anno fa. Terzo maggiore mercato estero è l’India, che ha però visto contrarsi le vendite del 10,4%, mentre Cina e Turchia, che seguono tra le principali aree di sbocco, hanno segnato incrementi a doppia cifra, rispettivamente +10,4% e +29,3% sul 2019.
Per il segretario generale di ANFFECC, Manuel Breva, il risultato negativo del 2020 era atteso, dati gli effetti che la crisi sanitaria ha avuto sull’economia nazionale e internazionale. “Anche in questa situazione – ha spiegato -, nel secondo semestre dell’anno siamo riusciti a recuperare gradualmente sui volumi di vendita ed ora il comparto si aspetta di poter mantenere questo ritmo, a meno che la terza ondata della pandemia non peggiori ulteriormente la situazione sanitaria”.
All’amministrazione centrale il settore ricorda quanto sia fondamentale l’arrivo dei fondi europei e di aiuti che iniettino liquidità nell’economia, consentendo il proseguimento delle attività industriali, che oggi, con il calo del turismo, rimangono tra i maggiori generatori di valore e occupazione anche nel distretto ceramico di Castellon. Tra i problemi ancora aperti sul tavolo degli imprenditori, il rischio di un inasprimento della pressione fiscale sulle imprese, i costi elevati del gas ritenuti troppo poco competitivi, e il timore di possibili rialzi dei prezzi delle materie prime – che in alcuni casi già mostrano segni di volatilità - che i colorifici spagnoli difficilmente riuscirebbero ad assorbire.

Hai trovato utile questo articolo?
Unisciti alla community di CWW per ricevere ogni 15 giorni le principali novità da tutto il mondo sul settore ceramico