Stati Uniti: record per l’edilizia residenziale
Nel 2021 toccato il livello più alto dal 2006, con 1,6 milioni di nuove unità abitative, in aumento del 15,6% sul 2020. Previsioni positive anche per il 2022.
L’edilizia residenziale negli Stati Uniti ha segnato l’anno scorso nuovi record, sostenuta da un’economia in espansione - il PIL è rimbalzato al 5,7% dopo la contrazione del 2020 -, nonché dai tassi di interesse storicamente bassi e dal calo della disoccupazione che, dopo aver toccato l’8,1% nel 2020 a causa della pandemia, è tornato a scendere al 5,3%.
Nonostante i problemi della supply chain e della manodopera, i cantieri per la costruzione di nuove unità abitative sono aumentati per il dodicesimo anno consecutivo raggiungendo quota 1,6 milioni di case (+15,6% rispetto al 2020), il livello più alto dal 2006. L'incremento è stato guidato dalla crescita del segmento delle abitazioni monofamiliari (1,12 milioni di unità, +13,4% sul 2020), che ha rappresentato il 70,4% del numero totale di nuovi cantieri residenziali, ma anche dal +21,3% segnato nel mercato delle unità plurifamiliari (472mila unità).
Secondo le previsioni della National Association of Home Builders (NAHB), nel 2022 i nuovi cantieri residenziali dovrebbero raggiungere 1,63 milioni di unità, con un incremento del 2,5% sul 2021: le abitazioni monofamiliari dovrebbero segnare un +1%, mentre per i condomini è atteso un +6,3%.
Il mercato immobiliare continua però ad essere influenzato negativamente da alcune problematiche, tra cui i prezzi dei materiali da costruzione, aumentati in un anno del 21%, nonché la carenza e il costo della manodopera che fa ulteriormente lievitare i prezzi. La National Association of Realtors conferma che i prezzi medi di vendita delle nuove case hanno toccato nel 2021 il nuovo record storico di 390.000 dollari, con un aumento del 15,9% sul 2020. Questo, unito ad una bassa offerta di immobili disponibili, ha determinato una flessione nelle vendite di nuove abitazioni monofamiliari, scese, per la prima volta in un decennio, a 762.000 unità (-7,3% sul 2020).
Per contro, il numero dei pignoramenti, un altro indicatore, inverso, dello stato di salute del settore residenziale, ha toccato il minimo storico: 151.000 i casi registrati nel 2021 (lo 0,11% del totale delle unità abitative statunitensi), in calo del 29,5% sul 2020 e del 94,7% rispetto al picco massimo raggiunto nel 2010 con 2,87 milioni di casi.
Inoltre, nel 2021 è proseguito l’abbassamento dei tassi di interesse sui mutui ipotecari: il tasso medio sui mutui trentennali a tasso fisso è sceso dal 3,11% al 2,96%, il livello più basso mai registrato, sebbene sia risalito nuovamente in gennaio 2022 al 3,45%, il livello mensile più alto in quasi due anni.
Sostenuti dalla forte spinta dell’edilizia residenziale (+22,9% la spesa nel comparto), nel 2021 gli investimenti totali in costruzioni (residenziale e non residenziale pubblico e privato) sono aumentati per il decimo anno consecutivo toccando il loro massimo storico: 1,59 trilioni di dollari con un incremento dell’8,2% sul 2020.
Leggi l’articolo completo su Ceramic World Review n. 145
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