Sanitari, refrattari e stoviglieria in ceramica: il 2014 dell'industria italiana
L'Assemblea 2015 di Confindustria Ceramica del 9 giugno scorso, in cui è stato presentato l'andamento 2014 dell'industria ceramica italiana nel suo complesso, ha offerto l'occasione per analizzare i dati dei settori sanitari, stoviglieria e refrattari.
Con un fatturato complessivo di 773 milioni di Euro, i tre comparti hanno contribuito per il 13,6% al giro d'affari totale dell'industria ceramica italiana (5,687 miliardi di euro), nella quale il settore della piastrella conferma il suo peso preponderante.
Nel 2014, la produzione italiana di sanitari in ceramica, pari a 3,8 milioni di pezzi (-1,6% sul 2013), è stata realizzata da 29 aziende (7 in meno rispetto all'anno prima), 26 delle quali localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo). In calo del 9,3% la forza lavoro occupata, scesa complessivamente a 3.377 dipendenti. Le vendite, pari a 3,7 milioni di pezzi, hanno generato un fatturato di 317,2 milioni di euro (+2,9%), di cui 174,5 milioni da vendite sul mercato nazionale e 142,7 milioni dalle esportazioni. Un dato di rilievo riguarda gli investimenti effettuati nel settore che hanno raggiunto i 16,5 milioni di Euro, con un'incidenza superiore al 5% del fatturato annuo e in forte crescita rispetto al 2013.
Non ha subito invece variazioni la struttura del comparto attivo nella produzione di refrattari, che rimane composto da 35 aziende e 2.129 addetti. La produzione ha raggiunto le 423.455 tonnellate (+0,5%), mentre le vendite sono scese a 433.970 tonnellate (-2%), di cui il 65% destinato al mercato domestico (283.697 tonnellate, +1,4%).
Il fatturato totale, 410,8 milioni di Euro (+4,6%), è derivato da vendite sul territorio nazionale per 266,8 milioni di euro (+12%), da esportazioni comunitarie per 80,1 milioni di euro (-12.7%) e da esportazioni extracomunitarie per 63,9 milioni di euro (+1,8%).
Sono solo 9 le aziende attive nella produzione industriale di stoviglieria ceramica. Nel 2014 produzione e vendite hanno superato le 13.000 tonnellate per un fatturato di circa 45 milioni di euro. Immutata la destinazione delle vendite, con il mercato domestico che continua ad assorbire l'80% delle vendite in volume, generando circa il 70% del giro d'affari.
Di particolare rilievo è l'adozione, da maggio 2013, di misure antidumping sulle importazioni di stoviglie cinesi in Europa, con valori di dazi per i successivi 5 anni compresi tra il 13,1% ed il 36,1% a seconda dei diversi esportatori cinesi. A livello europeo, tale misura ha già determinato un primo calo nel 2013, superiore al 40% dell'import, a cui è seguita un'ulteriore flessione del 28,8% nel 2014.
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