Il mercato americano delle piastrelle di ceramica: parla Marcio Muller
Della nostra quota export – che è tra le maggiori del settore e vale 78 milioni di dollari – più di 60 milioni provengono proprio dai mercati di Stati Uniti, Canada, Messico e Portorico.
Siamo tra le prime dieci aziende ceramiche al mondo relativamente all’export negli Usa.
Anche per il 2006 prevediamo un ulteriore aumento, sostenuto dal nostro massiccio aggiornamento del mix produttivo. In febbraio abbiamo già avviato una nuova linea di gres porcellanato smaltato da 200.000 mq/mese, interamente destinato all’export.
Proprio il gres smaltato è molto in voga in questo mercato, sia per ragione estetiche che di caratteristiche tecniche, e infatti rappresenta più di 1/3 del nostro export.
Una delle nostre forze è sicuramente la ampia gamma di prodotti che spazia dal porcellanato, alla monocottura, alla monoporosa, con a disposizione svariati tipi di formati, colori, decorazioni e finiture. Puntiamo ad essere un fornitore sempre più completo al servizio dei grandi distributori di piastrelle, di floor coverings e degli home center.
La competizione con altri paesi emergenti? La nostra industria è fortemente globalizzata oggi e quindi noi affrontiamo la concorrenza di diversi paesi a cominciare dai produttori americani, messicani, cinesi, turchi, spagnoli.
Ogni paese ha le proprie aziende leader e presenta differenti sfide competitive.
Noi siamo soddisfatti della nostra posizione e, grazie al supporto dei nostri partner per la distribuzione, Eliane ha continuato a guadagnare quote di mercato nonostante la concorrenza.
Tra le piastrelle italiane e le nostre non vedo una grande sovrapposizione, il confronto serrato, piuttosto, è con i nostri concorrenti spagnoli”.
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