Russia: si contrae il mercato delle costruzioni
Il difficile contesto macroeconomico in Russia (-3,8% il PIL nel 2015) ha influito negativamente sull’industria delle costruzioni che ha continuato a contrarsi per tutto il 2015, proseguendo un trend negativo iniziato a dicembre 2013.
Secondo i dati preliminari rilasciati in gennaio da Rosstat (Istituto Nazionale Russo di Statistica), nel 2015 la produzione edilizia russa ha subito una variazione reale su base annua di -7%, in peggioramento rispetto al -2,3% del 2014.
La crisi dell’edilizia si è fatta sentire anche sulla produzione locale di materiali da costruzione che, nel periodo gennaio-novembre 2015, ha subito una contrazione del 7,4% su base annua, contro il +1,1% registrato nello stesso periodo del 2014. Il comparto che ha risentito maggiormente è stato il cemento, la cui produzione è diminuita dell’8,9% nei primi 11 mesi dell’anno. In calo anche la produzione di mattoni in laterizio (6,3 miliardi di unità, -6,9%) e di mattoni in cemento, calcestruzzo e pietra ricostruita (-12,9).
In controtendenza, invece, la produzione russa di piastrelle ceramiche, cresciuta fino a novembre del 3,2% per assestarsi su un più contenuto +2,2% al 31/12/2015, pari a 170,4 milioni mq.
A determinare la chiusura positiva è stato il segmento dei rivestimenti, la cui produzione è passata dai 70,8 milioni mq del 2014 ai 75,1 del 2015 (+6%), mentre quella di pavimenti ha subito una lieve contrazione (-0,7%) portandosi a 95,3 milioni mq, nonostante l’incremento produttivo realizzato da Kerama Marazzi.
L’export 2015 è stimato intorno ai 22 milioni mq, mentre il consumo nazionale dovrebbe essersi ridotto di circa l’11 a 195 milioni mq. A subire una pesantissima battuta d’arresto sono state le importazioni, stimate non oltre i 46 milioni mq (-36,4%): ad eccezione della Bielorussia che ha contenuto il calo, tutti gli altri Paesi esportatori hanno registrato perdite, in volume, tra il 30 e il 60%. La quota di prodotti importati sul consumo interno è scesa al 23,8%.
Leggi l'articolo completo pubblicato su Ceramic World Review 115/2016
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