Gruppo Altadia: La decarbonizzazione passa anche dall’idrogeno
Nell’ambito del progetto H2frit, è già in funzione in Esmalglass-Itaca a Villareal il primo test pilota di un forno a idrogeno per la produzione di fritte ceramiche.
Lo scorso 14 ottobre Esmalglass-Itaca (parte del Gruppo Altadia) ha accolto nei suoi impianti di Villareal (Castellón) la prima visita dei soci del progetto H2frit, ai quali ha mostrato i risultati del primo test pilota di un forno a idrogeno per fritte ceramiche.
Promosso da ANFFECC (l’associazione nazionale dei produttori spagnoli di fritte, smalti e coloranti ceramici) e finanziato dalla Generalitat Valenciana, il progetto pilota H2frit, "Decarbonizzazione del settore delle fritte ceramiche attraverso l'uso dell'idrogeno nel processo di fusione per la produzione di fritte ceramiche" è stato approvato nell'ottobre dello scorso anno dal Ministero dell'Industria della Generalitat Valenciana e mira a studiare la fattibilità tecnica della sostituzione del gas naturale con l'idrogeno come combustibile nella fusione delle fritte ceramiche, al fine di contribuire alla decarbonizzazione del settore.
Il progetto, della durata di tre anni, vede collaborare attivamente un consorzio di aziende leader, ossia bp, Carburos Metálicos, ITC - Istituto di Tecnologia Ceramica e, appunto, Grupo Altadia.
I primi mesi del progetto sono stati dedicati alla realizzazione dei piani ingegneristici per l'adeguamento tecnologico del processo produttivo all'utilizzo dell'idrogeno, e alla progettazione degli skid (quadri di collegamento e controllo), del bruciatore e del quadro di controllo. Inoltre, è stata definita la metodologia di prova e sono state selezionate le fritte e i materiali refrattari da analizzare. Dopo un intenso lavoro di coordinamento tecnico ed organizzativo da parte di ANFFECC, lo scorso giugno è stata localizzata con successo l'installazione dell'impianto di idrogeno presso l’impianto per fritte di Esmalglass-Itaca, l'azienda associata ad ANFFECC dove si svolgeranno i lavori di ricerca.
Oltre alle due baie per il posizionamento delle piattaforme di stoccaggio e rifornimento dell'idrogeno situate nell'area esterna, sono stati predisposti anche i pannelli di collegamento e controllo, con i relativi tubi di collegamento tra le apparecchiature e l'alimentazione con i relativi accessori di pressione (valvole, regolatori...) progettati da Carburos Metálicos (Air Products Group).
I test saranno effettuati nel forno pilota funzionante per ossicombustione e saranno specificamente finalizzati alla ricerca dell'adeguamento tecnologico necessario all'utilizzo dell'idrogeno.
La consulenza tecnica sull'uso e la fornitura di idrogeno è stata fornita da bp, mentre ITC-AICE ha effettuato i test in un forno ad atmosfera controllata, per indagare la sua influenza sulla fusione delle fritte con miscele di gas naturale e idrogeno.
Durante i test verranno introdotte diverse percentuali di idrogeno per determinare gli adeguamenti tecnici da apportare e la loro fattibilità in modo che le fritte possano essere prodotte con la più alta percentuale di idrogeno possibile, e quindi ridurre al minimo le emissioni di CO2 nell'atmosfera.
In occasione della visita all’impianto, il CEO di Esmalglass-Itaca, Manuel Sanz, ha ringraziato i partner per l'impegno e la collaborazione in un progetto pionieristico che cerca di trasformare il settore delle fritte, smalti e colori ceramici verso un futuro più sostenibile.
"Come Esmalglass-Itaca e Grupo Altadia – ha sottolineato Sanz - siamo molto orgogliosi di ospitare questo primo test pilota nelle nostre strutture e di contribuire attivamente alla decarbonizzazione del settore nel rispetto degli obiettivi fissati dall'Unione Europea. Progetti come questo sono essenziali per passare a un'industria sostenibile e rispettosa dell'ambiente".
In ambito ANFFECC vi è comunque la consapevolezza che, oltre allo studio dell’idrogeno, “vi sono altre alternative che possono aiutare la decarbonizzazione del settore e che dovranno essere studiate".
La Roadmap di Grupo Altadia per la decarbonizzazione
La partecipazione di Esmalglass-Itaca nel progetto H2frit si inserisce perfettamente nel piano di decarbonizzazione che il Gruppo Altadia sta portando avanti per arrivare al traguardo delle emissioni zero nel 2050. Una roadmap ambiziosa che prevede un investimento di oltre 7 milioni di euro già solo nella prima fase.
Obiettivo a breve termine è la riduzione del 14% delle emissioni entro il 2025 rispetto al 2021, per arrivare poi al 37% nel 2030.
Già programmata anche l’installazione di 24.000 pannelli fotovoltaici sui tetti dei quattro stabilimenti di Esmalglass, Itaca e Fritta che copriranno oltre il 18% del consumo di energia elettrica ed eviteranno l’emissione in atmosfera di circa 3.000 tonnellate di CO2, in pratica l’equivalente di 2.000 ettari di boschi.
Lo stesso progetto H2Frit potrà avere un ruolo cruciale per l’azienda, che, sulla base della disponibilità di tecnologia e approvvigionamento, potrà estendere in futuro la ossicombustione ad un numero maggiore di impianti.
Sul fronte della ricerca sul prodotto, il gruppo spagnolo ha sviluppato una soluzione completa – Slim Body – per produrre piastrelle a basso spessore che consentirà un risparmio di consumo di gas del 15% e una riduzione delle emissioni del 12%, aumentando allo stesso tempo la produttività del 30%.
Una conferma dell’impegno quotidiano verso la sostenibilità – ambientale, economica e sociale – viene infine dai traguardi raggiunti da Gruppo Altadia nell’ultimo anno e mezzo in tema di certificazioni: Esmalglass-Itaca ha ottenuto la ISO 45001 (salute e sicurezza), così come Younexa che ha anche ricevuto la ISO 14001 (gestione ambientale). Di fatto oggi Altadia è il primo gruppo del settore ad avere le tre certificazioni – ISO 9001, 14001 e 45001 – in tutte le sue fabbriche spagnole.
Hai trovato utile questo articolo?
Unisciti alla community di CWW per ricevere ogni 15 giorni le principali novità da tutto il mondo sul settore ceramico